L'Ospite

L'ospite

Chiamò a sé

Se potessimo immaginare Dio come un signore che ha mille cose da fare lo potremo vedere come colui che chiama.
Il lavoro di Dio è quello di chiamare. Nel Nuovo Testamento il verbo greco kaleo ha tanti significati: chiamare, chiamare ad alta voce, invitare, richiedere, chiamare per nome, nominare.
Il verbo greco ha un suo corrispondente ebraico (קָרָא qārā՚) il verbo ha uno spettro di significati “gridare, chiamare, invitare, strillare”. Il significato fondamentale è “parlare a voce alta”. Per cui Dio è colui che chiama, il chiamante.
Tutta la tradizione dei profeti e dei patriarchi è attraversata da questo verbo: Dio chiama ad una missione e l’uomo risponde.

La parola chiesa (in greco ekklesia) porta dentro si è il verbo kaleo. La chiesa è la comunità dei chiamati.
Gesù chiama a sé i dodici, li vuole vicini. È emblematico come più i discepoli si allontanano da Gesù più tra di loro inizia una sorta di rivalità.
Il vangelo dice che li chiama e li manda, il testo greco del vangelo usa la parola apostelein. Il verbo è un termine tecnico per il delegare: contiene l’idea di un incarico speciale e della delegazione dell’autorità per svolgerlo.

L’altro termine che vorrei mettere in risalto è rabdos, è il bastone da viaggio. I viaggiatori usavano bastoni per proteggersi dalle aggressioni di animali ed esseri umani.
Per la missione degli apostoli Gesù li invita a non portare niente dietro di sé se non il rabdos.
Devono andare leggeri in missione, senza orpello alcuno.
Dietro tale scelte c’è un motivo: gli apostoli devono confidare non nei mezzi umani, nelle loro risorse, ma nella Parola che è stata loro affidata e nel potere che Gesù ha trasmesso loro.
Solo se si lasciano guidare da questa fiducia illimitata possono essere totalmente trasparenti alla Buona novella che annunciano e diventare un segno visibile di ciò che Dio può operare nella vita delle persone.

A distanza di duemila anni le consegne di Gesù non sono cambiate. Egli chiede a ciascuno di noi di annunciare il suo Vangelo contando non sui mezzi che abbiamo a disposizione, ma su quella Parola che è stata messa nelle nostre mani e sulla forza che viene dallo Spirito.

La Chiesa, il mondo, ha bisogno di una nuova evangelizzazione dove gli evangelizzatori abbiano accolto e capito che la forza non sta nel conformarsi alla mentalità del tempo, la forza è e rimane nella sua umile e semplice Parola.