Indagine di cosenza

Anche a San Martino in Pensilis gli autovelox “illegittimi”. In Molise nessun sequestro, ma in gioco migliaia di multe

Il Comune di San Martino in Pensilis è coinvolto in un'indagine sugli autovelox illegittimi, con sequestri preventivi eseguiti oggi dalla Polizia stradale di Cosenza. Gli inquirenti sostengono che i dispositivi T-Exspeed V 2.0 siano privi di omologazione, causando una valanga di contravvenzioni annullabili. La società produttrice, rappresentata dall'avvocato Walter Perrotta, che ha in appalto il servizio nel comune molisano, ribatte che i sequestri sono infondati e prevede di vincere nuovamente in Tribunale.

Il Comune di San Martino in Pensilis è finito sotto i riflettori a causa di un’indagine sugli autovelox considerati illegittimi. Il caso è stato rilanciato oggi dal quotidiano La Repubblica. Questa mattina, la squadra di polizia giudiziaria della stradale di Cosenza ha eseguito sequestri preventivi emessi dal Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Cosenza. I sequestri riguardano il sistema di rilevamento delle violazioni di velocità denominato T-Exspeed V 2.0, il cui utilizzo è stato ritenuto illegittimo a causa della mancata omologazione dei dispositivi.

La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza, nell’ambito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale ordinario del capoluogo bruzio. L’operazione riguarda il sistema di rilevamento delle violazioni di velocità denominato T-Exspeed V 2.0. “Le indagini hanno permesso di raccogliere elementi che hanno portato al sequestro dei misuratori di velocità T-Exspeed V 2.0, utilizzati per il rilevamento della velocità media e puntuale su strade come la SS 107, la SP 234 e la SS 106 delle Calabrie, nel territorio della provincia di Cosenza” la sintesi dell’articolo.

Gli accertamenti hanno rivelato non solo la mancata omologazione di questi dispositivi, ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi fondamentali per la legittimità delle violazioni rilevate. Questi sistemi, di proprietà di società private, vengono noleggiati agli enti locali, creando un potenziale rischio di danno erariale in caso di ricorsi degli utenti, spesso accolti dai giudici con l’annullamento dei verbali e il risarcimento delle spese.

Il sequestro ha coinvolto apparecchiature dislocate in tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento a comuni e città come Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini e San Martino in Pensilis. La Polizia stradale ha denunciato il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di frode nella pubblica fornitura.

Il coinvolgimento di San Martino in Pensilis

Sebbene in Molise non siano stati effettuati sequestri, il comune di San Martino in Pensilis è coinvolto poiché utilizza due rilevatori di velocità di questo tipo sulla Statale 87, una delle strade più pericolose del territorio per via degli incidenti causati dall’alta velocità. Il sindaco Gianni Di Matteo ha chiarito che l’appalto per questi dispositivi era stato affidato da tempo alla società Lab Consulenza. Il Comune di San Martino in Pensilis ha registrato nel 2023 incassi record dalle sanzioni per violazioni al Codice della strada, superando i 384 mila euro, rispetto ai 728,90 euro del 2022. Questo aumento è dovuto proprio all’installazione di un impianto fisso autovelox sulla statale 87 Sannitica.

La notizia dei sequestri e del procedimento che ne deriva, ora, apre a uno scenario imprevedibile. Un eventuale verdetto favorevole agli inquirenti potrebbe portare all’annullamento di migliaia di multe, incluse quelle elevate in provincia di Campobasso.

“Gli stessi dispositivi erano già stati sequestrati l’anno scorso e successivamente dissequestrati dal Tribunale del Riesame” frena l’avvocato Walter Perrotta, che rappresenta la società B-Consulense e T-Exspeed V 2.0, il quale sostiene che i sequestri siano infondati e che la società avrà nuovamente ragione davanti al Tribunale del riesame.

Perrotta ha ribadito che nessun sequestro è stato operato in Molise, definendo la situazione una “confusione pazzesca” e insistendo sulla certezza di avere nuovamente ragione davanti al Tribunale del Riesame. “Il provvedimento è già stato impugnato” chiarisce.

Di avviso opposto gli inquirenti, che sostengono che questi dispositivi illegittimi abbiano portato a una valanga di contravvenzioni che ora rischiano di essere annullate. La mancata omologazione degli autovelox, elemento alla base del provvedimento del GIP, deriva da una sentenza della Corte di Cassazione.

Di sicuro la vicenda degli autovelox illegittimi rimane complessa e controversa, con potenziali impatti significativi sia sulle casse comunali che sulla sicurezza stradale. Il procedimento giudiziario prosegue, per ora l’esito finale resta incerto.

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