Venafro

Truffa con il pos portatile: anziano ‘beffato’ per 450 euro, la Polizia scova l’autore e lo denuncia

Si evolvono le tecniche: il 50enne campano, fingendosi amico del figlio della vittima e adducendo un debito da saldare, si fa consegnare la carta di credito e compie due transazioni

Anziani nel mirino dei truffatori che modificano anche le tecniche per truffare la vittima designata. Ma stavolta la truffa compiuta dal 50enne di origini campane, che ha spillato 450 euro ad un 76enne di Venafro, è finita con una denuncia.
La modalità di azione si è affinata, è mutata e adesso utilizza anche il pos, lo strumento per le transazioni digitali. Ed è stato proprio questo il filo d’Arianna che ha consentito agli agenti della Sezione operativa sicurezza cibernetica della Polizia di Isernia di risalire all’autore della truffa.
L’uomo, alla guida di un suv di colore scuro, nei giorni scorsi ha avvicinato l’anziano che camminava nei pressi del quadrivio di Venafro.
Senza scendere dall’auto, ha abbassato il finestrino e si è rivolto al 766enne come se lo conoscesse da tempo. La fatidica frase, poi: ma come, non si ricorda di me? Sono amico di suo figlio!
Una parola tira l’altra e alla fine, forse con tono anche abbastanza dispiaciuto, il truffatore confessa all’anziano che il figlio gli aveva ordinato un paio di cuffie, versando anche un acconto di 150 euro. Servivano altri 200 euro per saldare. E se non fossero stati versati, il figlio avrebbe perso l’acconto.
Che fare? Può un padre non aiutare il figlio? La vittima prende tutto il denaro che ha in tasca, 45 euro, e li consegna al finto amico. Poi però resta in sospeso il resto della cifra e magicamente dall’auto del truffatore spunta un pos portatile. Carta di credito, pin, transazione eseguita ma l’anziano non lo sa. Perché il 50enne, forse scusandosi del disguido, avverte l’anziano che la transazione non è andata a buon fine. Tocca rifarla, mi spiace. Carta di credito, pin, e tutto ok stavolta.
Arrivederci e grazie, saluti a casa, è stato un piacere rivederla dopo tutto questo tempo.
Le transazioni eseguite ‘con successo’ però sono state due e all’anziano vengono sottratti 450 euro. La vittima se ne rende conto solo una volta tornato a casa, quando telefona al figlio per raccontargli di aver saldato quel conto in sospeso. Ovviamente la truffa si è palesata in tutta la sua chiarezza.
A seguito della denuncia e dei conseguenti accertamenti di polizia giudiziaria, l’autore della odiosa truffa è stato individuato nonostante il pos portatile fosse abbinato ad un iban estero: dall’analisi della documentazione contrattuale e della lista movimenti dello stesso iban, gli agenti della Polizia hanno identificato il 50enne, autore anche di un’analoga truffa commessa in un’altra regione nel 2023, con modalità del tutto identiche, il cui provento era confluito sullo stesso conto corrente bancario.

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