San polo

Sversamenti nel Biferno e le uova della trota mediterranea non si schiudono. Poi l’aria irrespirabile: paura nell’area matesina

Gli sportivi e appassionati della pesca denunciano da mesi zle pesisme condizioni delle acque del fiume molisano anche nei punti che erano fra quelli più belli e incontaminati del paesaggio. I cittadini di San Polo scendono in campo perchè la sera l'aria diventa irrespirabile contaminata da miasmi che costringono la popolazione a restare barricata nelle case

Scarichi sospetti nelle acque del Biferno. Un tanfo irrespirabile soprattutto nelle ore serali. E una condizione di invivibilità che ha messo in allarme i cittadini del comune di San Polo, ma non solo. Perché a subire, ormai da mesi, questa grave situazione di disagio e malessere sono un po’ tutti i residenti che vivono in prossimità dell’area matesina.

Circostanza che finora, nonostante le ripetute istanze inoltrate alle istituzioni competenti, non ha ricevuto alcun chiarimento. E i cittadini, sono stanchi. Perché le anomalie sono evidenti, palesi ma nessuno interviene.

Il Biferno, dicevamo. In alcuni punti anche paesaggisticamente fra i più belli e dove – fra l’altro – era stato sviluppato il progetto di ripopolamento con la trota mediterranea, le acque del fiume risultano torbide, contaminate da scarichi improvvisati, e – soprattutto – quest’anno, delle uova di trota che dovevano schiudere in primavera, non c’è traccia. Mentre, invece, sono evidenti testimonianze di un incomprensibile colore malsano delle acque (come documentano le foto).

Biferno inquinato
Biferno inquinato
Biferno inquinato
Biferno inquinato

Poi il fetore di esalazioni malsane che probabilmente arrivano dalla zona industriale dell’area matesina e che contaminano la respirabilità dell’aria, al punto tale da costringere in particolare i cittadini di San Polo, a chiudersi nelle case.

Ma i residenti e gli sportivi della pesca non sono rimasti a guardare. Nei giorni scorsi si sono riuniti formando un comitato spontaneo rappresentato da Michele Moliterni per il comune di San Polo, e sono intervenuti il presidente regionale della Fipsas Molise, Domenico D’Alise; quello provinciale, Alberto Di Nonno; il presidente di Pesca Ambiente Campobasso, Umberto Lozzi;  l’associazione “Falco” di Bojano con il presidente Alessio Papa e il vice Antonio Desiata.

Intanto è pronta a nascere una sezione distaccata della “Falco” sul comune di San Polo, perché nell’ambito della riunione sono state evidenziate le problematiche delle acque del Biferno ma anche quelle dell’aria. Da qui la necessità di formalizzare la presenza di una “sentinella” sul territorio che possa avanzare le proprie istanze e ottenere le risposte dovute. Quelle che finora nessuna delle autorità informate si è cimentato a dare.

A tenere alta l’attenzione anche la questione delle centraline per analizzare la qualità dell’aria. Esiste una raccolta firma, con una lettera scritta dai cittadini di San Polo, protocollata ai Comuni dell’area Matese che porta la data del 23 ottobre. Ma anche in questo caso, finora, nessuna risposta nè c’è alcun passaggio che lascia ipotizzare la prossima installazione delle centraline. E questo nonostante ci sia anche la delibera del Consorzio che acconsente all’installazione delle stesse per verificare quanto richiesto dalla cittadinanza.

Eccola, quindi, un’altra situazione alla “molisana maniera”. Il cittadino denuncia, reclama, chiede un aiuto legittimo rispetto a situazioni palesemente anomale, ma non ottiene alcuna risposta.  Quindi va da se che le acque probabilmente continueranno ad essere contaminate mettendo a rischio tutto il patrimonio naturalistico e le salute dell’uomo pure. Tutto dietro il silenzio pavido di chi potrebbe intervenire ma (al momento) ha scelto di non farlo.

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