Il rinvio a data da destinarsi del progetto di costruzione della gigafactory a Termoli mette a rischio una cruciale occasione di sviluppo industriale a livello nazionale. Questo progetto, che sembrava imminente solo poche settimane fa, è stato sospeso dalla ACC (Automotive Cells Company), la joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total, che ha deciso di posticipare qualsiasi decisione fino alla fine dell’anno. Una mossa che evidenzia la criticità della fase di transizione industriale europea nel settore automotive, con significative ripercussioni sulla filiera produttiva in Abruzzo e Molise.
Una conferma arriva da una dichiarazione odierna di Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, che piomba – in un clima già gelido – come una ennesima doccia fredda: “Termoli? Non faremo batterie dove non si vende elettrico”. Tavares, durante una call dopo l’Investor Day, a tre anni dalla nascita del gruppo Acc, in Michigan, ha detto che per quanto riguarda lo stabilimento di Termoli “la decisione è presa da Acc, non da Stellantis. È chiaro che siamo in un mercato europeo dove ci sono molte tensioni su cosa fare con l’elettrico, c’è molta contraddizione nell’Ue, e nei diversi Paesi si ha una situazione molto diversificata. Non faremo batterie in Paesi che non usano l’elettrico”.
Acc ha deciso di “mettere in pausa” il progetto, aggiunge Tavares, “vedere cosa succede dopo le elezioni europee e studiare in questa pausa una chimica meno cara per venire incontro alle esigenze della classe media. Non abbiamo cancellato Termoli. Lì facciamo i motori, non facciamo batterie, perché non vendiamo elettrico. È normale che ci sia una pausa, perché non si vogliono sprecare risorse e usare questo tempo per provare un’altra soluzione”.
Intanto i segretari generali Carmine Ranieri (CGIL Abruzzo Molise), Giovanni Notaro (CISL Abruzzo Molise), Michele Lombardo (UIL Abruzzo) e Tecla Boccardo (UIL Molise) sottolineano in una nota l’urgenza dell’intervento del Governo e delle istituzioni locali, a partire dalla Regione Molise.” È essenziale che Stellantis assuma impegni concreti per garantire le allocazioni produttive nella fabbrica di motori di Termoli, dove sono impiegate 2.000 persone, assicurando la continuità lavorativa nei prossimi anni. Inoltre, ACC e Stellantis devono fornire garanzie sul futuro della gigafactory, evitando che le difficoltà del mercato dell’elettrico possano cancellare il progetto in Italia a favore di stabilimenti francesi o tedeschi” la sintesi della nota inviata.
Due i problemi principali evienziati all’unanimità dalle sigle sindacali: Impegni Produttivi a Termoli (“È essenziale che Stellantis assuma impegni concreti per garantire le allocazioni produttive nella fabbrica di motori di Termoli, dove sono impiegate 2.000 persone, assicurando la continuità lavorativa nei prossimi anni”) e mancata chiarezza sul Progetto Gigafactory. “ACC e Stellantis devono fornire garanzie sul futuro della gigafactory, evitando che le difficoltà del mercato dell’elettrico possano cancellare il progetto in Italia a favore di stabilimenti francesi o tedeschi” spiegano i segretari.
L’argomento della trattativa sospesa sulla costruzione della gigafactory di Termoli è piombato come un fulmine sulla campagna elettorale di Termoli proprio alla vigilia delle elezioni. Poi, lo scorso 11 giugno, è arrivata l’fficialità durante l’incontro a Roma al Mimit, Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I sindacati hanno espresso preoccupazione per l’atteggiamento di ACC, che lascia intendere che il progetto non è semplicemente rinviato, ma sospeso senza alcuna certezza sul futuro. Il Ministero ha confermato di aver ricevuto solo di recente le modifiche tecnologiche proposte da ACC e si riserva di valutare la compatibilità delle stesse con i tempi e le modalità del finanziamento. Il Ministero condivide le preoccupazioni dei sindacati e ha richiesto garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali. Nei prossimi giorni verrà convocato un tavolo specifico per il Molise con Stellantis, Regione, filiera e sindacati.
ACC ha giustificato il rinvio citando il rallentamento della domanda di veicoli elettrici e la necessità di aggiornamenti tecnologici. Stellantis avrebbe deciso di potenziare la produzione nello stabilimento di Termoli con una nuova Fiat 500 ibrida e l’estensione della vita commerciale della Fiat Panda ibrida fino al 2029. Un portavoce del gruppo, viene riferito dalle agenzie di stampa, ha ribadito l’importanza dello stabilimento di Termoli per la produzione di motori endotermici e la strategia di riduzione delle emissioni di CO2.
leggi anche
I sindacati sono preoccupati, il timore sale. Chiedono al governo di intervenire per ottenere chiarezza da ACC sulle strategie future, considerato che sono in ballo quasi 400 milioni di incentivi pubblici. Chiedono anche a Stellantis di assumersi le proprie responsabilità chiarendo quali motori saranno prodotti a Termoli e per quanto tempo. Il Ministero ha proposto di riconvocare un incontro a settembre, ma i sindacati insistono che sia necessaria una chiara strategia al tavolo generale automotive, da assumere dalla Presidenza del Consiglio nelle prossime settimane.
Le preoccupazioni sono accentuate dal fatto che Stellantis sta aprendo gigafactory in altri Paesi: un anno fa è stato inaugurato il sito in Francia a Douvin e il prossimo sarà in Germania, sempre in collaborazione con Mercedes, mentre il futuro di Termoli rimane incerto.