L'Ospite

L'ospite

L’amore ci possiede

L’amore ci possiede! (2Cor 5,14). Questa felice espressione è di San Paolo, il più grande
evangelizzatore cristiano. La sua vita ha dell’incredibile fariseo, osservante della legge, persecutore dei primi cristiani ad un certo punto incontro Gesù che gli parla mentre sta recandosi nella città di Damasco per arrestare alcuni cristiani.
Per questo giudeo dalla cittadinanza romana di Tarso della Cilicia, l’amore di Cristo non è solo una bella parola è un modo di dire diventa senso e significato di vita, senza quell’amore non si è niente.

Di questo amore che sa donarsi è costituito il cristianesimo e il suo messaggio.

L’essere creatura nuova per San Paolo vuol dire vivere la vita nella novità dell’amore di quel Gesù di Nazaret che ancora insegna il fatto dell’amore.
La fede è sostenuta dalla speranza è dall’amore. Amare è proprio di Dio che si rivela come amore, ma è anche dell’uomo. Amare ed essere amato è la cifra di ogni esperienza umana.

Ora l’amore affronta le sue crisi, i dubbi, le difficoltà, il vuoto.

C’è una scena del Vangelo di Marco che oggi leggiamo nella liturgia in cui Gesù rimprovera i discepoli: Perché avete paura? Non avete ancora fede? (Mc 4,39), forse, la vera paura è quella dell’amore che svuota il senso della fede.
Amore e fede sono come due armi indistruttibili, aiutano grandemente a vivere bene, anche dinanzi ai drammi della vita e della sofferenza.

Dinanzi al male, alle ingiustizie, noi sempre ci interroghiamo e chiediamo a Dio di intervenire; il più delle volte dobbiamo accontentarci del silenzio che ci fa male e proseguire senza risposta sul nostro cammino.
Anche dinanzi al male e alle paure della vita Dio ci dice qualcosa.

Fanno riflettere le parole del teologo evangelico Jurgen Moltmann: “Noi non sappiamo perché Dio permetta tutto ciò. E anche se lo sapessimo, questo non ci aiuterebbe a vivere. Comunque quando scopriamo un Dio che sta nella nostra sofferenza e sentiamo in essa la sua presenza allora abbiamo scoperto la sorgente da cui la vita può rinascere di nuovo”.

Di tempeste nella vita ne abbiamo tante, a volte le superiamo a volte no, alcune di queste ci segnano per il resto dei nostri giorni lasciandoci un segno indelebile del nostro limite e della nostra finitezza.
Gesù non ci lascia e non ci abbandona alle tempeste della nostra vita lui è con noi, anche se in apparenza sembra silenzioso è addormentato il Risorto è lì pronto a svegliarsi e a svegliare quell’amore che dorme dentro di noi.

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