Con il sax di marco zurzolo

Una stella della ‘Hollywood Walk of Fame’ in città: Giancarlo Giannini torna a Termoli ed è jazz, tra poesia e musica

Ospite in città - con Arnoldo Foà e Michele Placido tra gli altri - circa 15 anni fa, la sua esibizione di ieri 31 maggio sulla Scalinata del Folklore con la Marco Zurzolo band non ha deluso i tanti giunti - "vedo anche nel pubblico un mio amico di Accademia di Campobasso! - per ammirare il suo incredibile talento. Evento voluto e organizzato da Joe Mileti e Stefano Leone

“Stasera si improvvisa”, questo l’incipit del maestro Giancarlo Giannini, ospite a Termoli per una strepitosa accoppiata: una sorta di jam session che ha visto l’iconico attore – tra i più grandi del cinema italiano – recitare poesie e, appunto, improvvisare con Marco Zurzolo – superlativo sassofonista parrtenopeo, tra le altre cose fratello di Rino Zurzolo, storico contrabbassista di Pino Daniele – e la sua band. Una serata che Termoli non dimenticherà e che ha entusiasmato una gremita Scalinata del Folklore, con il pubblico che non si è fatto dissuadere dal forte vento.

Penziere e musica, il titolo dell’evento e dell’originale progetto artistico che è un viaggio nella poesia che ha cantato l’amore nella sua imperitura forma (con l’accompagnamento musicale in jazz) con interpretazioni, neanche a dirlo, da brividi. Da Dante a Cecco Angiolieri, da Leopardi a Shakespeare, da Pablo Neruda al visionario William Blake, fino ai più vicini ai nostri giorni Pier Paolo Pasolini ed Alda Merini. Ma anche di autori sconosciuti…

“Che piccola cosa, una vita!
La mia, come tutte, è una goccia.
Voglio si perda in un mare d’amore,
perché è l’unica via, altrimenti
è una goccia sprecata: troppo piccola
per essere felice da sola, e troppo grande
per accontentarsi del nulla”.

A declamare i loro versi un gigante del cinema: “Ho 81 anni, mi piace ancora fare l’attore e il clown. Il passato e i premi non mi interessano più, mi interessa il presente come quello di stasera. È facile fare l’attore (ride, ndr) perchè ci sono grandi poeti dietro di me”. Giannini da poco più di un anno ha ricevuto la sua stella sulla Walk of Fame di Los Angeles di cui, prima dello spettacolo ai microfoni, ha detto: “È meglio di un Oscar (ricorda la nomination avuto per Pasqualino Settebellezze, con cui però non vinse, ndr), perché l’Oscar è per un film, la Stella è per sempre. Siamo solo (di italiani, ndr) in due ad averla ricevuta: io e molto prima di me Rodolfo Valentino”. La verve è immutata anche se non mancano le note nostalgiche: “Oggi si è perso il valore della fantasia”.

Esilaranti i siparietti (anche involontari, generati da alcuni errori tecnici), conditi da tanto di Che me ne fott’ a me? e Statt’ zitt’, creati tra l’attore – che ha recitato con attrici del calibro di Mariangela Melato, Monica Vitti, Anna Magnani e con alcuni tra i più grandi registi tra cui Mario Monicelli, Alberto Lattuada ma soprattutto Lina Wertumüller, “è lei che mi ha inventato”, e gli americani Francis Ford Coppola e Ridley Scott – e il musicista. “Io lo chiamo il trombettista, e lui si incazza!”. Ad intervallare – e in alcuni casi ad accompagnare – i momenti recitativi la trascinante ensamble (con batteria, basso e chitarra oltre al sax) che ha spaziato dai classici napoletani alle perle del cinema, dalla musica tradizionale spagnola che ha fatto da introduzione alle poesie di Garcia Lorca all’immancabile A me me piace ‘o blues con gli astanti a cantare in coro E sona mo’.

Una serata scoppiettante che si è conclusa con la consegna, da parte di Stefano Leone, del premio Identitas ai due ospiti. “Il vero faber della serata – così l’editore e fotografo termolese – è stato Joe Mileti”. Lui, il candidato sindaco, ha in questo modo voluto lanciare un messaggio alla cittadinanza. “Termoli ha bisogno di questo, di cultura”.

Giancarlo Giannini e Marco Zurzolo band
Più informazioni
commenta