Macchia d'isernia

Dr Automobiles multata per 6 milioni da Antitrust: “Ingannati i consumatori su origine cinese delle auto”

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha inflitto una sanzione di 6 milioni di euro a DR Automobiles e alla sua controllata Dr Service & Parts per pratiche commerciali scorrette. L'Antitrust ha riscontrato che l'azienda ha indicato in modo ingannevole l'Italia come luogo di produzione delle vetture commercializzate con i marchi Dr ed Evo, mentre in realtà le auto sono prodotte in Cina, con solo interventi marginali di rifinitura effettuati in Italia. Massimo Di Risio, presidente del gruppo, ha annunciato ricorso contro la multa record.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha inflitto una sanzione di 6 milioni di euro a DR Automobiles, azienda made in Molise, e alla sua controllata Dr Service & Parts per pratiche commerciali scorrette. L’Antitrust ha riscontrato che l’azienda ha indicato in modo ingannevole l’Italia come luogo di produzione delle vetture commercializzate con i marchi Dr ed Evo, mentre in realtà le auto sono prodotte in Cina, con solo interventi marginali di rifinitura effettuati in Italia.

Secondo l’Antitrust, DR Automobiles ha utilizzato comunicazioni commerciali ingannevoli almeno dal dicembre 2021, indicando falsamente l’Italia come paese di produzione delle autovetture. Questo comportamento ha coinciso con un significativo aumento delle vendite di auto a marchio Dr ed Evo in Italia.

L’istruttoria avrebbe rivelato che Dr Service & Parts e DR Automobiles non hanno garantito un adeguato rifornimento di pezzi di ricambio né una corretta assistenza post-vendita. Le officine autorizzate non hanno ricevuto una formazione tecnica adeguata, ostacolando i diritti dei consumatori, tra cui il diritto alla riparazione e alla garanzia legale. L’azienda ha giustificato questi problemi con la “disruption della catena di approvvigionamento del settore automotive avvenuta nel periodo post-pandemico”, una situazione che ha colpito l’intero settore automobilistico.

DR Automobiles ha dichiarato di non condividere la decisione dell’Antitrust e ha annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento. Il presidente Massimo Di Risio ha commentato: “Incredibile! Contestiamo in toto il provvedimento dell’AGCM che ci accingiamo ad impugnare, fiduciosi di un totale ribaltamento. L’azienda è solida ed in grado di sostenere anche una eventuale, quanto improbabile, conferma della sanzione. Continuiamo a correre, così come siamo abituati a fare”.

L’azienda ha comunicato che intende “accrescere le fasi di lavorazione in Italia, ampliando a tal proposito il proprio polo industriale di Macchia d’Isernia con un nuovo stabilimento produttivo, nella prospettiva dello sviluppo di nuovi modelli, anche ad alimentazione integralmente elettrica”.

A gennaio 2024, DR Groupe aveva annunciato l’avvio di un ambizioso progetto per la realizzazione di un nuovo impianto produttivo a Macchia d’Isernia. Questo nuovo impianto si affiancherà a quelli già operativi per i marchi DR, EVO, Sportequipe e X, e prevede anche un ulteriore potenziamento del centro di ricerca e sviluppo e l’ampliamento del magazzino ricambi inaugurato nel 2023. QAttualmente, oltre 500 persone lavorano per DR Automobiles.

Nel 2023, DR Groupe ha registrato 32.657 immatricolazioni di auto in Italia, chiudendo l’anno con una quota di mercato del 2,08%. La strategia commerciale mirata alle vendite ai privati ha portato a una crescita del 106% nel canale retail rispetto al 2022, con 29.833 auto vendute e una quota del 2,86%. Complessivamente, sono stati venduti 36.193 veicoli tra Italia ed estero, grazie a politiche commerciali incentivanti e campagne di comunicazione di grande impatto. Il fatturato ha raggiunto circa 700 milioni di euro nel 2023. Guardando al futuro, nel 2024 sono previsti nuovi modelli per i marchi esistenti (DR, EVO, Sportequipe, X) e il lancio di nuovi brand, oltre all’ampliamento del polo industriale molisano.

Le reazioni- Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha affermato che le informazioni ai consumatori devono essere sempre veritiere e ha criticato la mancata assistenza post-vendita e la fornitura ritardata dei pezzi di ricambio. Federcarrozzieri ha confermato i gravi problemi di approvvigionamento dei ricambi, che hanno causato lunghi tempi di attesa per le riparazioni. Assoutenti ha definito l’operato di DR Automobiles un “inganno ai danni degli automobilisti”, influenzando negativamente le loro scelte economiche.

 

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