Il caso

Amministrazione lampo a Montagano: il sindaco al secondo mandato si dimette ad una settimana dall’elezione

"Per motivi di carattere personale mi sono dimesso dalla carica di sindaco", questo l'annuncio di Tullo dopo l'ultima riunione in Comune per la composizione della giunta. Scoppia il caso dell’assessore con meno voti. Fuori dall'esecutivo il vicesindaco uscente Nicola Tomasso e primo degli eletti nella recente tornata elettorale mentre il quarto degli eletti scelto come assessore: "Benissimo la vicesindaca ma inaccettabile l’altra nomina senza criterio. Forse il posto in Giunta per lui era già sicuro?”

Una settimana fa, anche il Comune di Montagano è stato chiamato al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Con un’affluenza del 47,6% (nel 2019 fu 54,97%), all’esito dello scrutinio Giuseppe Tullo, con il supporto di In Armonia, ha ottenuto il maggior numero di preferenze, totalizzando il 89,48% dei voti. Seguito da Ivana Rossi, con l’appoggio di Impegno Sociale Montagano Centro Destra, che ha raccolto il 10,52% dei voti.

Giovedì sera – 13 giugno – il nuovo consiglio si riunisce col sindaco riconfermato e boom: succede il caos. Le scelte di Giuseppe Tullo per la composizione dell’esecutivo spiazzano la lista che l’ha appoggiato. E infatti il vice sindaco uscente Nicola Tomasso, primo degli eletti nella recente tornata è fuori dalla giunta. Entra invece una donna come vice e il quarto degli eletti come assessore.

Le reazioni alle scelte di Tullo non sono mancate.  Nicola Tomasso (vice uscente) è chiaro: “Benissimo la vicesindaca ma inaccettabile l’altra nomina senza criterio. Forse il posto in Giunta per lui era già sicuro?”.  Sconcerto, indignazione e anche una sorta di sommossa popolare esplode a Montagano e oggi – a nove giorni dal voto – il sindaco fresco di nuova nomina annuncia: “Per motivi di carattere personale mi sono dimesso dalla carica di sindaco”.

Il Comune resta senza sindaco, al momento (da oggi decorrono 20 giorni entro i quali trovare la quadra ed eventualmente ritirare le dimissioni, oppure arriva il commissario). E al caos si aggiunge altro caos. Il telefono del sindaco squilla a vuoto. Spento, invece, quello di Nicola Tomasso che in un lungo post sulla sua pagina social pone una questione che non è di lana caprina: avrei fatto altre scelte se avessi saputo delle decisioni del sindaco. Forse è questo il motivo per il quale eventuali accordi preliminari non sono stati comunicati prima ai candidati?

Scelte che, per Tomasso, non implicano alcun inciucio con la minoranza. Su questo non ci sono dubbi. Ma, se avesse saputo di non essere più nella squadra di governo cittadino, forse avrebbe scelto di candidarsi personalmente al ruolo di sindaco. Motivo per il quale, a ben guardare, gli accordi presi prima da Tullo potrebbero essere rimasti ‘segreti’.

Una sorta di staffetta, pare di capire, che però Tomasso, ex vicesindaco, non comprende. “L’esito delle elezioni ha visto prevalere l’amministrazione uscente con un risultato oltre ogni aspettativa – scrive Nicola Tomasso -. I voti di preferenza mi hanno premiato come primo eletto con 146 voti. A seguire sono stati eletti Francesca Primiano, Roberto Valente, Giuseppe Galuppo, Fabrizio Laccitiello, Katiuscia Tomasso e Teresa Caterina. Nella riunione di maggioranza del giovedì successivo al voto – ricorda – il sindaco ha comunicato la scelta di costituire una giunta iniziale, per due anni e mezzo, con la seconda eletta per preferenze e ripescando senza alcun criterio il quarto degli eletti. Non avendo ricevuto motivazioni politicamente accettabili circa la mia estromissione dalla giunta, sono stato il primo eletto e sono vicesindaco uscente, tra imbarazzo, incredulità e indignazione, ho comunicato questa inspiegabile scelta agli amici e ai tanti elettori che hanno sostenuto le nostre proposte. Dopo aver tenuto un confronto franco con il sindaco e con il gruppo, tra l’altro da me creato a Montagano, a scanso di equivoci vorrei ribadire che la nomina della vicesindaca, anche se credo che avrei dovuto saperlo prima, rappresenti un valore aggiunto per l’amministrazione comunale e per la rappresentanza democratica. Non credo sia accettabile, però, nominare un secondo assessore pescato senza criterio dal gruppo degli eletti perché lascia presupporre che in qualsiasi ordine di preferenze questi si fosse attestato, il posto in giunta per lui era già al sicuro. E questo realistico retroscena, secondo me, ha viziato le trattative politiche propedeutiche al momento elettorale perché conoscere un eventuale accordo avrebbe potuto modificare panorami politici ed alleanze”.

Per Tomasso questa scelta del sindaco Tullo è “un oltraggio ai cittadini di Montagano e ai candidati che umilmente hanno messo la faccia sperando in una competizione leale”.

Ma l’ex vicesindaco, il più votato della lista che sostiene il Tullo bis, non ha alcuna intenzione di porre in essere comportamenti politici diversi da quelli che invece hanno ispirato la sua partecipazione alla competizione elettorale

Nessun intrigo con la minoranza della competitor Ivana Rossi, insomma.

“Ovvio, non c’è alcuna volontà di inciuciare con chi si è contrapposto alla buona amministrazione degli ultimi anni che ha visto la mia persona uno dei principali protagonisti. La mia unica istanza è quella di tornare al più presto ad una giunta che rispecchi la volontà dei cittadini. Pur rimanendo nel gruppo consiliare “In Armonia”, dando fiducia al sindaco nella convinzione che in tempi rapidi, così come annunciato, si tornerà al ripristino delle regole democratiche, però sospenderò la partecipazione attiva e fattiva alla vita politica e amministrativa del Comune e porrò in essere, a partire dalla settimana prossima, iniziative pubbliche per il ripristino della rappresentanza democratica a Montagano”.

Stamattina, le dimissioni. Irrevocabili? Staremo a vedere.

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