Botta e risposta

Trasferimento scuola dal centro alla periferia, Ruta: “Scelta bizzarra”. L’assessore: “Critichi senza dare soluzioni”

Il candidato sindaco del cantiere civico boccia la scelta dell'amministrazione in carica sulla scuola ponte di Selvapiana dove sarà trasferita la popolazione scolastica di piazza della Repubblica. Luca Praitano (assessore ricandidato col M5S) rispedisce le accuse al mittente: "Balle elettorali, dici no senza offrire alternative. Locali adatti in centro non ce ne sono, la D'Ovidio sarà demolita e ricostruita esattamente dov'è oggi"

Il tema dell’edilizia scolastica è entrato a gamba tesa nella competizione elettorale di Campobasso.

Stavolta le bordate, rispetto alla scelta di delocalizzare gli alunni della Francesco D’Ovidio nella cosiddetta scuola ponte di contrada Selvapiana, sono state lanciate dal candidato sindaco del Cantiere civico Pino Ruta. L’avvocato, insieme alle liste Costruire Democrazia, Unica Terra e Confederazione civica ha tenuto una conferenza stampa sull’argomento per invitare l’Amministrazione in carica a evitare il trasferimento da piazza della Repubblica, al centro della città, in periferia.

Cosa che dovrebbe avvenire nel corso del prossimo anno scolastico: ad oggi una data non c’è ancora, ma si sa che la consegna del cantiere di Selvapiana sarà fissata nel contratto al 31 dicembre 2024. 

Pino Ruta

Al di là dell’incertezza della tempistica, per Ruta la decisione denota “totale assenza di programmazione e di idee di una maggioranza politica che oggi si ricandida alla guida del capoluogo di regione col Pd altre forze di centrosinistra. Si tratta di una scelta bizzarra che si pone in continuità con quella già posta in essere dalla medesima maggioranza con le delibere, di qualche mese fa, con le quali la giunta municipale aveva deciso di porre in vendita (ovvero in svendita a prezzi già ribassati), ai privati, due edifici scolastici (quello di via Kennedy e quello di via D’Amato) per dare il via alla dismissione, in due quartieri centrali di Campobasso – ovvero in aree sensibili ed urbanisticamente sature – importanti attrezzature di quartiere, per sviluppare invece (senza alcuna benché minima previsione istruttoria o variante urbanistica pur necessaria) ulteriore edilizia privata e speculativa”.

Scuola via Kennedy Campobasso

Per quanto riguarda l’edificio di via Kennedy, chiuso ormai da 14 anni e un tempo sede della Salvo D’Acquisto, lo stesso è inserito nel piano della alienazioni comunali. Sono ancora visibili i manifesti dell’ultima messa all’asta di quei 5400 metri quadri di superficie (offerta base 2 milioni e 214mila euro) di cui il Municipio sta cercando da anni di disfarsi “anche perché – come ha spiegato l’assessore all’Istruzione Luca Praitano (M5S) – il fabbisogno cittadino non giustificherebbe l’investimento di abbattimento e ricostruzione. E anche per un più ‘semplice’ adeguamento sismico non ci saremmo coi tempi (fine 2024)”.

Insomma, secondo l’esponente dei 5 Stelle l’opzione via Kennedy è da escludere.

Quello che Pino Ruta contesta, anche al di là delle procedure, è proprio la decisione di portare lontano dal centro cittadino una scuola popolosa come la D’Ovidio. Tra elementari e medie, studenti e personale scolastico, in quell’edificio orbitano all’incirca 700 persone ogni giorno. E i disagi per chi dovrà accompagnare in periferia ragazzi saranno enormi.

“Si potrà ovviare prevedendo delle navette – annuncia Praitano – sia per l’andata che per il ritorno”.

Luca Praitano assessore Campobasso

Ma anche il profilo economico è contestato da Ruta “posto che l’Amministrazione ha stanziato un importante investimento, di oltre 3,5 milioni di euro di risorse pubbliche, per effettuare lavori di adeguamento e trasformazione (non si sa ancora se attuabili in ragione delle restrittive prescrizioni imposte per gli edifici scolastici), di un vecchio capannone in scuola, a fronte della possibilità di investire la stessa somma per adeguare invece strutture centrali scolastiche attualmente esistenti, ma chiuse, o altri edifici pubblici presenti in centro”.

Il riferimento è l’adeguamento della Casa della scuola di via Roma che è già del Comune, ma anche ipotesi diverse con fabbricati centrali e di pregio quali l’attuale Distretto (“previo accordo con le amministrazioni competenti”).

Tra tempi incerti (i lavori a Selvapiana non sono iniziati ancora) e le esigenze della popolazione studentesca il giudizio di Ruta è lapidario: “Questa delocalizzazione è sbagliata, sarà un vero e proprio disastro nel silenzio più totale di una Amministrazione che, dopo avere detto e fatto tutto da sola, non riesce a dare il benché minimo segnale sulle modalità con le quali ha inteso programmare e garantire la continuità di un servizio pubblico essenziale come quello dell’istruzione”.

Accusa rispedita al mittente dall’assessore Praitano: “Sono bugie elettorali belle e buone, fa propaganda! La D’Ovidio la vogliamo ricostruire esattamente dov’è e abbiamo ottenuto 21 milioni di euro per farlo. E’ chiaro che durante i lavori dovevamo trovare una alternativa per i ragazzi. Ne abbiamo vagliate tante facendo ricerca di locali in centro e chiedendo agli imprenditori se avevano edifici a norma. Purtroppo strutture idonee, grandi abbastanza da ospitare tutti, non ce ne sono e il tempo a disposizione non è molto. Se oggi Ruta – che continua a dire no al trasferimento senza dire come vuole evitarlo – ha una soluzione pronta sono disposto a cambiare idea e chiedere anche scusa. E ricordo al candidato sindaco che per via Roma c’è già un finanziamento da  3 milioni di euro in corso già affidato e tra poco partiranno gli interventi. Dovremmo rinunciare e pagare una penale all’impresa che si è aggiudicata lavori e poi trovare altre risorse per il miglioramento che in sette mesi non riusciremmo comunque a fare. Siamo in carica fino a giugno, se lui mi dimostra che è possibile fare diversamente mi impegno ad assumere la sua soluzione. Ammesso che ne abbia una”.   (AD)

 

 

 

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