Larino

Nel carcere di Larino va in scena la vita del Poverello di Assisi

Ha diretto lo spettacolo sulla vita di San Francesco, andato in scena nel penitenziario frentano, il regista Giacomo Campiotti noto per fiction di successo come Braccialetti rossi, La sposa e Liberi di scegliere.

L’esempio di Francesco d’Assisi, della sua scelta di vita coraggiosa: la storia del santo è stata portata in scena lo scorso 25 maggio nella casa circondariale di Larino, offrendo, agli spettatori detenuti e ai rappresentanti delle istituzioni civili e militari e della società esterna invitati a intervenire, preziosi spunti di riflessione.

La rappresentazione è nata dalla collaborazione tra la Direzione dell’istituto, l’Area trattamentale e la Compagnia della Comunità Spirituale “Ananda Assisi”.

Lo spettacolo teatrale amatoriale è stato realizzato sulla base dello studio delle fonti storiche della vita del Santo, scritto e diretto dal regista Giacomo Campiotti, nome molto noto a livello nazionale per il suo impegno a favore del recupero sociale e per aver posto l’attenzione sui diritti dei più fragili, per una giusta inclusione sociale, oltre ad avere al suo attivo fiction di successo come “Braccialetti rossi”, “La sposa”, “Liberi di scegliere”. Sul palco della casa circondariale frentana venti attori, musicisti, comparse, scenografi, in un lavoro scrupoloso che non ha voluto lasciare nulla al caso, per riprodurre fedelmente l’opera all’interno del penitenziario.

Grazie all’apporto prezioso degli operatori penitenziari è stata allestita una scenografia in penombra, che ha trasmesso un grande pathos durante la rappresentazione.

Un importante momento di confronto, di autovalutazione critica del proprio percorso terreno attraverso un messaggio che è arrivato diretto ai cuori, esempio di gioia e volontà e di cambiamento: San Francesco d’Assisi che anche ha vissuto lo stato di detenuto.

“L’offerta istruttiva e culturale rientra tra quegli “elementi del trattamento” previsti dall’ordinamento penitenziario, con il precipuo scopo di stimolare, sollecitare un potenziamento delle capacità di apprendimento e della consapevolezza del proprio vissuto, che nella logica dell’educazione dell’adulto “ha la durata per tutto l’arco della propria vita” – si legge nella nota stampa – Un ringraziamento doveroso va a tutti coloro che hanno speso il proprio tempo professionale per la buona riuscita dell’iniziativa”.

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