Campobasso

Ex Romagnoli, anche centrodestra vuole il parco: “Sede della Regione sull’ex Roxy”. Gravina: “Opportunismo elettorale”

Il candidato sindaco De Benedittis annuncia: "Massima intesa con il presidente Roberti, faremo rinascere un'area degradata e abbandonata della città attraverso la nuova sede della Regione e un parco". Ma l'ex primo cittadino attacca: "Speriamo non cambino idea dopo le elezioni, noi vigileremo sul progetto di realizzazione della nuova sede regionale"

L’ex Roxy, e soprattutto l’area dell’ex stadio Romagnoli, tornano a infiammare il dibattito politico a Campobasso. Il candidato del centrodestra Aldo De Benedittis ha detto che “c’è massima intesa con il governatore Francesco Roberti per far rinascere un’area degradata e abbandonata della città attraverso la nuova sede della regione e un parco”. Di contro l’ex sindaco Roberto Gravina ha puntato il dito contro la coalizione avversaria parlando di “dichiarazioni incoerenti e opportuniste”.

Facciamo un passo indietro: l’ex assessore al Bilancio, oggi in corsa per la fascia tricolore, ha annunciato in un comunicato stampa che “al posto dell’ex Roxy sorgerà un nuovo palazzo, moderno, innovativo ed esteticamente accattivante, che ospiterà gli uffici della Regione e che si affaccerà sull’area dell’ex Romagnoli,  trasformata a sua volta nel grande polmone verde di Campobasso, un parco aperto a famiglie, ragazzi e bambini ed utile anche per organizzare tutto l’anno manifestazioni culturali, artistiche e musicali”.

Che l’idea di De Benedittis fosse questa non è un mistero: lo aveva già detto in una delle prime interviste rilasciate a Primonumero dopo che il centrodestra lo aveva indicato per guidare la coalizione. La novità, semmai, riguarda il presidente della Regione Molise. “Il governatore Francesco Roberti è stato chiaro, con lui l’intesa è massima e il centrodestra, attraverso la sua filiera politica e istituzionale, è pronto a far rinascere il capoluogo partendo proprio da una delle zone maggiormente colpite da degrado e abbandono. Un brutto biglietto da visita che noi siamo pronti – non a parole, ma attraverso progetti ben precisi – a cancellare presto per far tornare alla luce la tanto amata città giardino” così parlava ieri De Benedittis.

Eppure una contraddizione ci sarebbe e non è sfuggita al consigliere regionale del M5S Gravina il quale ha ricordato a De Benedittis, ma soprattutto a Roberti, la sua delibera di giunta regionale di settembre 2023 sull’alienazione dell’ex Roxy. Delibera per la quale l’ex sindaco di Campobasso ha presentato una interrogazione in Consiglio regionale: “Già allora nella risposta scritta all’interrogazione non venne dato riscontro certo rispetto al tema più importante che veniva posto e che non era tanto la vendita dell’immobile dell’ex-Hotel Roxy – attraverso l’inserimento nel bando Invimit per il quale avevamo comunque suggerito un percorso diverso prevedendo, fin troppo facilmente che il tutto sfociasse in un nulla di fatto come è stato – ma quello della scelta fatta dalla giunta regionale di ignorare il concorso di idee bandito dalla Regione nel 2014, progetto che andava a tutelare l’area verde dell’ex stadio Romagnoli, che ad oggi con la delibera approvata, viene, invece, individuata come sede sulla quale sorgerà la sede del Consiglio regionale”.

Roberto Gravina

Ad aggiungere ulteriore ambiguità sull’argomento è stata l’assenza di Roberti in Consiglio comunale a Campobasso dove già molti mesi fa avrebbe potuto partecipare e chiarire, una volta per tutte, che cosa la Regione – proprietaria dell’area – voglia davvero fare sull’ex Romagnoli.

L’obiettivo potrebbe averlo centrato finalmente oggi De Benedittis. Ma la concomitanza della scadenze elettorale sembra rendete meno credibile, almeno agli occhi del consigliere Gravina, la dichiarazione. “È sorprendente come, alla vigilia delle elezioni, si assista a repentini cambi di posizione che però, una volta passate le elezioni, rischiano di essere altrettanto repentini. Speriamo che questa volta, dopo le consultazioni elettorali, non vi siano ulteriori e improvvisi cambi d’opinione o giri di valzer e che, soprattutto, si avvalorino le facili promesse di giornata di oggi con atti ufficiali. In Consiglio regionale – rassicura – faremo grande attenzione a come poi questo progetto della costruzione della nuova sede verrà attuato e a come lo si intenderà finanziare, visto che di fatto riprende vigore l’ipotesi che un privato costruisca e che la Regione paghi praticamente questo intervento rateizzandolo attraverso un progetto di finanza molto oneroso per l’ente. Meglio sarebbe, invece, cercare di trovare una strada comune, in partnership con l’amministrazione cittadina, per un edificio a totale funzione pubblica, limitando il più possibile l’ausilio del privato”.   (AD)

 

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