Sanità

Emergenza 118, da giugno altre due postazioni senza medico h24

Da giugno ambulanze demedicalizzate anche a Santa Croce e Montenero di Bisaccia. Il servizio di emergenza territoriale 118 in Molise sta affrontando una crisi senza precedenti a causa della carenza di medici. Con un numero crescente di ambulanze senza medico a bordo, il fenomeno della demedicalizzazione sta colpendo duramente soprattutto il Basso Molise, compromettendo la qualità dell’assistenza sanitaria urgente.

Il servizio di emergenza territoriale 118 nel Molise si trova ad affrontare una situazione critica, con un numero crescente di ambulanze prive di medico a bordo a causa della grave carenza di professionisti. Secondo una recente ricognizione della ASReM (Azienda Sanitaria Regionale del Molise), su un totale di 96 medici del 118 ne mancano ben 46, un aumento significativo rispetto all’anno precedente, quando gli incarichi vacanti erano 37.

Questa crisi ha portato a nuove decisioni drastiche: a partire dal 1 giugno, le postazioni di Santa Croce di Magliano e Montenero di Bisaccia saranno demedicalizzate, ovvero avranno solo un autista e un infermiere soccorritore, senza la presenza di un medico. Questa riduzione del personale medico rappresenta una “mazzata” per il servizio di emergenza del Molise, già alle prese con carenze croniche e sempre più gravi.

La situazione è particolarmente critica nel Basso Molise, una delle aree più fragili della regione in termini di presenza medica. Delle cinque postazioni 118 presenti in quest’area, solo quelle di Termoli e Larino continueranno ad avere medici a bordo. Le postazioni di Santa Croce di Magliano, Montenero e Castelmauro, invece, dovranno fare affidamento solo su autisti, infermieri e soccorritori.

A Termoli è previsto che l’automedica, finora operativa solo di notte, sarà disponibile anche durante il giorno. Questa sarà equipaggiata con un autista volontario e un medico della postazione di Termoli, che potrà intervenire in supporto alla postazione di Montenero. Tuttavia, quando il medico di Termoli sarà impegnato con l’automedica, la postazione di Termoli rimarrà temporaneamente scoperta fino al suo ritorno.

Proprio le automediche con funzione di spola in un territorio però potrebbero essere, secondo alcuni addetti ai lavori e secondo esperienze tentate altrove, una possibile risposta alla carenza di medici del 118. Le automediche potrebbero infatti muoversi rapidamente tra le diverse postazioni, garantendo la presenza di un medico nei casi di emergenza più gravi e supportando gli infermieri nelle situazioni meno critiche. Questa soluzione, pur non risolvendo completamente il problema, potrebbe mitigare gli effetti negativi della demedicalizzazione.

Tuttavia, la ASReM sembra orientarsi verso soluzioni diverse, come l’impiego di professionisti del settore privato per le postazioni di emergenza nel periodo estivo sulla costa molisana. Questa scelta, già percorsa in passato, ha risolto il problema solo temporaneamente e a caro prezzo, data l’elevata retribuzione richiesta dai medici a gettone.

La demedicalizzazione del 118 non è un fenomeno isolato al Molise; simili misure stanno avvenendo in molte altre regioni italiane a causa della carenza di medici. Tuttavia, in Molise il problema è particolarmente acuto e rischia di compromettere gravemente la qualità dell’assistenza sanitaria urgente. La presenza di un medico a bordo delle ambulanze è cruciale per gestire situazioni di emergenza con la rapidità e la competenza necessarie per salvare vite umane.

Il fenomeno della demedicalizzazione del servizio di emergenza sanitaria richiede un’attenzione urgente e soluzioni rapide per evitare ulteriori peggioramenti. È fondamentale che le autorità sanitarie regionali e nazionali lavorino insieme per trovare strategie efficaci per attrarre e trattenere medici nel sistema di emergenza, garantendo così una copertura sanitaria adeguata e sicura per tutti i cittadini, in particolare nelle aree più vulnerabili come il Basso Molise.

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