Isernia

Cosmetici con la molecola cancerogena Lial, sequestrati 18mila prodotti e denunciati 11 imprenditori

L'operazione è stata messa a segno dalle Fiamme Gialle di Isernia in quattro esercizi commerciali della provincia pentra. I prodotti contenevano una sostanza tossica pericolosa per la salute dell’uomo vietata dal regolamento europeo

La guardia di finanza di Isernia ha sequestrato 18.000 prodotti per l’igiene personale e cosmetici ritenuti dannosi per la salute umana. Balsami, saponi, lacche, doccia schiuma, dopobarba e gel solari sono finiti sotto il sigillo di sequestro dell’autorità giudiziaria.

L’operazione di servizio, che si è svolta in più fasi, è stata avviata all’esito di capillare e accurata attività di controllo economico del territorio per verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei prodotti.

Sono stati denunciati 11 soggetti, legali rappresentanti delle 12 società coinvolte che operano nel settore del commercio dei prodotti per la cura e l’igiene della persona. Secondo l’accusa sono responsabili del reato di immissione in commercio di prodotti cosmetici dannosi per la salute umana.

I prodotti sequestrati contenevano il “Buthylphenyl methylpropional”, comunemente denominato “Lilial”, una sostanza capace di danneggiare il sistema riproduttivo, nuocere alla salute del feto e causare sensibilizzazione cutanea.

Si tratta di una sostanza presente dappertutto: profumi, creme, detergenti, ma anche nei prodotti per il bucato, il cui profumo ricorda il mughetto.

E’ classificato come “sostanza cmr” (gruppo di sostanze cancerogeno-mutageo-reprotossiche) ed è vietato da anni. E preoccupa il fatto che purtroppo si può ancora trovare in molti prodotti in vendita destinati non solo agli adulti, ma anche ai bambini, categoria ancora più a rischio per la maggior recettività.

La successiva disamina della documentazione contabile acquisita dalla Guardia di finanza, ha consentito di individuare ulteriori fornitori e grossisti, ubicati in altre province italiane, i cui titolari sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica per gli stessi reati.

Le indagini delle Fiamme Gialle pentre sono ora finalizzate a ricostruire la filiera logistica e  organizzativa che ha consentito la commercializzazione sul mercato all’ingrosso e al  dettaglio dei prodotti ritenuti nocivi.

 

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