Dimensionamento scolastico

Scuola di Ripalimosani, il Ministero impugna la sentenza del Tar: “Decisione errata e ingiusta”

Il 12 marzo scorso il tribunale amministrativo aveva annullato la decisione stabilita dal consiglio regionale di sopprimere la presidenza scolastica dell'istituto "Dante Alighieri", a distanza di un mese, contro quella scelta, arriva il ricorso al Consiglio di Stato

Il Ministero dell’Istruzione ha impugnato la sentenza del Tar che respingeva la soppressione della presidenza dell’istituto “Dante Alighieri” di Ripalimosani.

Protocollato il ricorso da parte dell’Avvocatura dello Stato contro i Comuni di Ripalimosani, Montagano, Petrella Tifernina, Matrice, Oratino, Comune Lucito e Limosano e nei confronti del Provincia di Campobasso. Al Consiglio di Stato si chiede quindi di annullare la sentenza di primo grado del 12 marzo scorso.

Una scelta che l’Avvocatura dello Stato definisce “errata e ingiusta” illustrando in sedici pagine dattilografate una lunga serie di argomentazioni in diritto.

“Erroneo accoglimento del ricorso di primo grado. Errori procedurali e di giudizio. Omesso e errato esame, errata interpretazione del contenuto degli atti del  procedimento di dimensionamento delle sedi scolastiche. Illogicità e contraddittorietà della pronuncia. Violazione di legge. Omessa valutazione o errata interpretazione dell’art. 138 e 139 del D.lgs. n. 112/1998, nonché dell’art. 1, comma 557 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (PNRR. M4.C1. Riforma 1.3)”, sono questi gli aspetti sviscerati poi nel ricorso con il quale, il Ministero dell’Istruzione, chiede di procedere invece al taglio della scuola “D.Alighieri” così come stabilito nell’assemblea del consiglio regionale il 4 gennaio scorso.

E precisa che “Il dimensionamento comporta soppressioni e accorpamenti che riguardano le direzioni scolastiche e comportano il venir meno della sola personalità giuridica della scuola oggetto di soppressione e accorpamento, di modo che gli studenti, indipendentemente dalla sorte stabilita dal Piano di dimensionamento dell’istituto che frequentano, continueranno a recarsi nel medesimo luogo in cui andavano precedentemente, in quanto gli edifici scolastici degli istituti soppressi continuano ad essere destinati a scuola, pur se aggregati ad una direzione didattica diversa da quella precedente”.

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