The day after

Ovazione per Matt Rizzetta e Rosario Pergolizzi. Le due mosse decisive per tornare in C

In questo video le fasi più emozionanti della festa di ieri sera a Selvapiana. Picco di applausi e incitamenti per il presidente e l’allenatore. Quest’ultimo ha saputo ricreare il gruppo e imprimere solidità difensiva e mentale

Rizzetta ci ha messo l’entusiasmo e i soldi, ovvero il carburante; Pergolizzi ha tirato il timone a dritta e poi lo ha tenuto fermo nei marosi di un campionato insidioso, lui, capitano forte di un bel gruppo di ragazzi.
Sono soprattutto quelli del presidente e del tecnico, arrivato a campionato in corso, i volti vincenti del Campobasso tornato fra i ‘pro’. Lo si è capito bene anche ieri sera nella festa, improvvisa e improvvisata, nel ‘parcheggione’ di Selvapiana.
La linea dell’applausometro è salita vertiginosamente quando lo speaker, nel clou dei festeggiamenti, ha pronunciato i due nomi. Un picco di volume e di incitamenti che rappresenta il tributo sul campo a entrambi i condottieri della seconda promozione in serie C nel giro di tre anni.
Davanti a migliaia di cuori rossoblù vecchi e nuovi, anche la squadra si presa la scena, meritatamente: fiera e felice. Dal ‘paratutto’ Esposito alla ‘roccia’ De Filippo, dal metronomo Maldonado, siluette da Maradona a carriera avanzata e piedi eccellenti, facendo i dovuti distinguo, dal ‘bomberone’ dei momenti decisivi, Antonio Di Nardo, al centrocampista di gamba, dal gol facile, Abonkelet, fino al sempre vivace Lombari e agli altri lupi, nessuno escluso.
Nel video che vi proponiamo ci sono alcune spettacolari fasi della serata storica di ieri. Storica perché, in fondo, siamo stati tutti testimoni di una grande impresa sportiva. Una società che riparte quasi da zero (l’Eccellenza regionale per il Campobasso è tale) e in due anni riporta la squadra dove era arrivata, restandoci sul campo ma non nei tribunali sportivi e amministrativi.
Con un efficace colpo di spugna è stata cancellata l’amarezza per la fine ingloriosa del Campobasso di Gesuè poi affogato tra errori e  debiti, compresi gli oltre 120mila euro non rimborsati ai tifosi rossoblù per abbonamenti fatti sottoscrivere con colpevole anticipo.
Il passato è dunque andato, il presente è stupendo, il futuro è carico di aspettative che speriamo tutti non verranno deluse. Ogni cosa a suo tempo, c’è ancora da festeggiare. Con le due pesantissime vittorie di San Benedetto del Tronto e Chieti il Campobasso si è ripreso meritatamente quello che era suo. Vittorie che hanno mostrato la qualità mentale e tecnica di un gruppo che, nei momenti più complicati, ha reagito con carattere e prestazioni di livello.
Sono stati tanti gli snodi che hanno lanciato i lupi verso il ritorno tra i professionisti. Certamente, le summenzionate vittorie, ma pure la coraggiosa decisione della società di esonerare Mosconi e il diesse De Filippis alla quinta giornata. Il binomio non funzionava per niente, né in coppia né singolarmente. Non funzionava soprattutto il rapporto tra Mosconi e i giocatori che, infatti, con la sua uscita di scena si sono ricompattati. Da qui la scommessa Pergolizzi il quale ha affrontato il debutto con buonsenso e grande intelligenza. Cioè cosa ha fatto?
Ha rimesso in sesto la difesa sulla quale ha costruito le fortune della squadra. E ha vinto le prime cinque partite su sei. Affermazioni molto sofferte con la squadra che ha tenuto botta nella fase decisiva della stagione. E’ lì, restando tenacemente agganciato al treno delle migliori, che il Campobasso ha creato le basi per la vittoria. Da quel momento la squadra ha subito appena 19 gol (in 28 partite). Solo Mosconi ne aveva subite nove in 5 gare!
La società ha inoltre migliorato la rosa nel mercato invernale. Di Filippo e gli ottimi under hanno dato quello spunto in più per reggere anche sul piano tecnico.
Bravo Rizzetta a cambiare subito, bravissimo Pergolizzi a ricreare il gruppo e a imprimere solidità ed equilibrio. Il resto – che è tanto – lo hanno fatto giocatori e tifosi. Che la festa continui…
commenta