Campobasso e termoli

Colagiovanni o Cefaratti? Il centrodestra deve chiudere il Risiko, ma il gioco è complicato

Ultime ore per trovare la quadra sul candidato sindaco di Campobasso del centrodestra. A Termoli il problema ce l'ha il 'campo largo': non si esclude che i civici possano portare un nome che metta d'accordo anche Pd e M5S. Ipotesi Patrizia Manzo?

Il candidato sindaco del centrodestra nel capoluogo del Molise sarà Salvatore Colagiovanni o Gianluca Cefaratti?

Bocche cucite, tensione elettrica, bandierine sventolate ma non ancora puntate. Sono le ultime ore prima di ‘formalizzare’ un nome, con tanto di sorrisi stampati su volti non esattamente distesi. Saltata l’opzione Pallante per Fratelli d’Italia, restano in campo i nomi di due politici (perchè politico deve essere l’uomo che sfiderà la dirigente scolastica MariaLuisa Forte e l’avvocato Pino Ruta) che sembrano avere le maggior chances di fare incetta di voti al primo turno.

Il primo, quello sul quale scommette il Governatore del Molise Francesco Roberti, è il consigliere di minoranza a Campobasso Salvatore Colagiovanni, un ‘moderato’, del gruppo Popolari che fa riferimento a Vincenzo Niro. Campobassano, conosciutissimo, già campione di preferenze (e cambi di casacca) in città, è da mesi al lavoro sulle liste che – a suo dire – saranno tre. Una dote consistente che potrebbe permettere all’ex assessore al Commercio (giunta Battista) di correre persino da solo. L‘altro è l’ex sindaco di Campodipietra oggi assessore regionale al Bilancio e al Lavoro della Regione Gianluca Cefaratti, vicino all’europarlamentare Aldo Patriciello (ora Lega) che lo vorrebbe in corsa per la fascia tricolore anche per un effetto moltiplicatore sui territori della sua campagna elettorale per Bruxelles. Stili diversi, posizioni politiche diverse, Colagiovanni e Cefaratti sembrano i soli a essere rimasti in piedi come possibili opzioni. E il tavolo regionale, che secondo i beninformati si sarebbe dovuto tenere mercoledì, rischia di slittare visto che quello nazionale di oggi è saltato. La certificazione della ‘sintesi’ non ha nemmeno una tempistica certa..

Se Colagiovanni ha dalla sua il sostegno di Roberti, Cefaratti ha dalla sua il sostegno di Patriciello. Due uomini ‘forti’ dietro loro, con una serie di incognite legate a delicati equilibri politici e partitici. E, nel caso dell’assessore Cefaratti, anche a ragioni tecniche di chiusura del Bilancio di previsione della Regione Molise. Bilancio che – è notizia di oggi – approderà in Giunta venerdì, per essere approvato entro il 26 aprile (non sono possibili dilazioni ulteriori dopo le bastonate dei giudice con l’attuale situazione di conti sconquassati e buchi) “liberando” così l’assessore che teoricamente e tecnicamente avrebbe poi le mani libere per fare la campagna elettorale, senza necessariamente dimettersi da alcun incarico, peraltro.

Intanto sulla riva dell’Adriatico si attende che il nodo Campobasso si sciolga (al netto delle future incognite rappresentate dal disgiunto, che saranno oggetto di futuri accordi) per permettere all’attuale assessore all’Urbanistica di Termoli Nico Balice di tirare il fiato e concentrarsi – dopo settimane di apnea – sulla campagna elettorale che lo aspetta. Nessun dubbio che sia lui l’uomo scelto per il Municipio di piazza Sant’Antonio. Qui – a Termoli – a essere in difficoltà è il centrosinistra, che non ha trovato la quadratura del cerchio (non magico).

Balice mobilità sostenibile

Il centrosinistra annaspa rispetto all’ipotesi del campo larghissimo apparentemente naufragata dopo la candidatura di Joe Mileti che in teoria è sostenuta da Pd e M5S ma che in realtà non ha avuto un granitico entusiasmo né nel partito né nel movimento. E c’è chi, alla luce di una prossima riunione – in settimana, non più tardi – delle varie forze politiche e dell’universo civico, non abbandona l’idea di portare un candidato che possa cambiare la partita. Il nome vociferato è quello di Patrizia Manzo perchè – si dice – se questa venisse sostenuta dal M5S e da una parte del Partito Democratico, che ha mal digerito l’avanzata dell’avvocato Mileti, potrebbe trovare la convergenza di molti dei gruppi riuniti sotto il cappello ‘alleanza civica e progressista’. E anzi, dovrebbero essere proprio loro a fare il nome al ‘tavolo’.

patrizia manzo

Anche nel vasto mare dei partitini e dei movimenti civici e – elemento sempre presente e da non sottovalutare – di singoli che magari vogliono autocandidarsi, le acque non sono meno agitate. Non tutti, detto altrimenti, potrebbero accettare il nome della ex consigliera del 5S. Ma molti, d’altra parte, la vedrebbero di buon occhio.

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