Campobasso

La processione, il coro, la preghiera dal carcere: è il giorno del Venerdì Santo, vibrano centinaia di cantori in nero – FOTO E VIDEO

Alle 18 il corteo che segue il Cristo morto e la Madonna Addolorata ha iniziato il suo percorso lungo le vie della città. Tappa anche in via Scatolone dove abitò il Maestro Lino Tabasso, colui che portò su strada il "Teco Vorrei", l'inno della passione di Cristo che negli anni venti era cantato in chiesa e soltanto dagli uomini. Prima processione per il nuovo vescovo Biagio Colaianni

E’ il Venerdì Santo di Campobasso, giorno ricco di emozioni, suggestioni, fede e preghiera. Già dal primo pomeriggio è come se la città si preparasse al momento della morte di Cristo, al dolore ai piedi della Croce e a quella processione, lunga e silenziosa, interrotta dalle note del Teco Vorrei, dal tocco del Maestro Antonio Colasurdo e dalle voci che adagio aumentano quell’indefinibile sensazione di pathos.

Le prove del coro iniziano puntuale alle 16.30 in Piazzetta Palombo, mentre nella chiesa di Santa Maria della Croce fervono i preparativi per portare in spalla il feretro di Gesù morto e l’immagine della Madonna che segue, addolorata, il figlio ucciso dall’uomo.

Sono le 18, il centro storico, cuore della processione, è silenzioso. Poi, i gonfaloni iniziano a collocarsi in fila. Arrivano le associazioni, gli scout, è il segnale che sta per partire. I campobassani (e non) sono assiepati ovunque, aspettano ancora qualche minuto e poi si incamminano per accompagnare il Cristo lungo le strade della città.

Eccola la processione del Venerdì Santo, un fiume di persone che partecipa a quello che per la città di Campobasso è l’avvenimento religioso più sentito.

Quest’anno è il primo Venerdì Santo del nuovo vescovo, Biagio Colaianni. Ma è anche l’anno in cui si ricorda il quarantesimo anniversario dalla morte del Maestro Lino Tabasso. A lui, si deve la proposta di mettere su strada il “Teco Vorrei”. Il canto mesto e doloroso che accompagna il corteo funebre, negli anni venti era cantato in chiesa soltanto dagli uomini. Lino Tabasso prima convinse le autorità ecclesiastiche di aggiungere anche voci femminili, poi scrisse una partitura per banda abbassando la tonalità troppo alta, per essere cantata da chiunque in città. E la processione, nel suo tragitto odierno, passa in via Scatolone davanti alla casa che fu del Maestro Tabasso.  Siamo nel centro storico, il corteo è iniziato. La città piange Gesù morto.

 

TECO VORREI – Religione e tradizione si fondono nel rito del venerdì santo di Campobasso con il coro del Teco Vorrei, quando le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata sfilano nelle strade del capoluogo e circa 700 cantori, uomini e donne, intonano il canto scritto nel 1890 da Michele De Nigris sul testo non sacro di Metastasio. Il cuore pulsante della processione, che risale al 1626, con il patto di concordia tra Crociati e Trinitari, è la chiesa di Santa Maria della Croce, dove vengono conservati i simboli del rituale: il Calvario con il gallo, la borsa dei 30 denari di Giuda, la lancia che ha trafitto il torace di Gesù. Un secolo fa il Teco Vorrei veniva cantato in chiesa da un gruppo corale di soli uomini, poi il maestro musicista Lino Tabasso convinse le autorità ecclesiastiche della indispensabilità di una partecipazione femminile, riscrisse per banda la partitura originale e abbassò la tonalità di un tono e mezzo in modo da rendere il canto accessibile a tutti, portando i cantori all’esterno dell’edificio di culto. Oggi il colpo d’occhio è impressionante: fiume umano nero che vibra lungo le strade e nei vicoli della zona vecchia, e anche un trampolino di lancio per il turismo con decine di migliaia di presenze.

PREGHIERA DEL DETENUTO – MARIA che sin da quando il tuo figlio era piccolo ti fu predetto che una spada ti avrebbe trafitto l’anima oggi il mio pensiero, a nome di tutti i detenuti, va alle nostre famiglie madri e padri, fratelli, mogli, figli, nipoti che per lunghi anni portano un dolore nell’animo e un senso di abbandono da parte nostra in seguito ai nostri sbagli. Sì! Chi per averla data vinta alle droghe e chi all’ignoranza o al guadagno facile abbiamo perso di vista i valori più grandi: l’altruismo verso gli altri e il rispetto di noi stessi.
MARIA che sali al Calvario piena di dolore e di compassione molte volte in questo spazio pieno con tanto tempo vuoto che è il Carcere quando parliamo tra di noi tendiamo a sminuire la gravità di quello che ci circonda per non farci schiacciare dai pensieri che portano alla depressione e all’angoscia.
Molti di noi hanno trovato rifugio nella fede, nella Chiesa, soprattutto in Gesù.
Cerchiamo di sfruttare le occasioni dei Corsi che ci sono in Carcere e che possono diventare occasioni per farci risentire nobili e appagati.
MARIA che sotto la Croce guardi negli occhi il Cristo oggi potrei parlarti di tante cose brutte che succedono qui dentro e di come le affrontiamo ma non vogliamo fare le vittime, ci sono nel mondo situazioni molto più pesanti degli anni delle nostre condanne ci sono in Italia tanti detenuti che si suicidano, tante donne che vengono maltrattate e uccise e soprattutto ci sono gli orrori delle guerre in corso nel mondo. Uniamo le nostre preghiere perché possano toccare il cuore di chi non sente più il dolore dell’umanità.
MARIA che con Cristo morto tra le tue braccia alzi lo sguardo al Padre diciamo questa sera a questa comunità ecclesiale di Campobasso e al nuovo Vescovo Biagio che vorremmo essere visti non solo come detenuti, ma come persone. Persone che sono padri, mariti, figli, amici di altri uomini e donne. Persone e non solo pregiudicati. Chi è senza peccato scagli la prima pietra dice Gesù. Siamo tutti peccatori in cerca di Redenzione. Concludo dicendoti che spesso a furia di cercare una terra altrove non mi accorgo di averla già sotto i piedi. Posso fare ancora tanto di buono ogni giorno. Oggi non domani! Amen.