Il ricordo

Termoli ha perso un “rifugio sicuro”: addio a Luca Scatena, che ha dedicato la sua vita luminosa agli ultimi e ai migranti

Una vita per gli altri e coltivando il sogno di una comunità più inclusiva, migliore. La perdita prematura di Luca Scatena ha gettato nella tristezza i tanti che lo conoscevano. Un grave lutto anche per il mondo associazionistico che ha collaborato con il 51enne scomparso improvvisamente nella serata di ieri. Oggi è il giorno del dolore, domani sarà quello del commiato. Consapevoli - e speranzosi - che l'esempio e l'eredità consegnata alla città da Luca non scompariranno

Luca Scatena era una di quelle persone che dedicano la propria vita agli altri e che vogliono includere anche chi è ai margini della società. Sognava, e si impegnava attivamente per questo, una città migliore, per tutti. La sua città, quella dove aveva scelto – a differenza dei più – di tornare e di costruirvi una famiglia, Termoli. E oggi in tanti, tantissimi, a Termoli piangono la sua scomparsa, avvenuta ieri sera a causa di un infarto fulminante.

luca scatena

Una morte, la sua, che rende la città tutta un po’ più povera e più spenta. Oltre alla famiglia – a partire dalla moglie Paola, dalla figlioletta Eva, dalla sorella e dal fratello e dai genitori – e ai numerosi amici, a piangere oggi è gran parte del mondo associazionistico a cui Luca aveva dato il suo – prezioso – apporto con la sua competenza, sì, ma anche con la sua incrollabile fiducia nel voler e poter cambiare, in meglio, le cose.

luca scatena caritas

Di lui molti ricordano il suo impegno, per tanti anni, alla Caritas diocesana. Per lungo tempo Luca era stato il coordinatore del progetto Sprar Rifugio Sicuro, rivolto a chi non aveva avuto che la scelta di migrare per tentare di costruirsi un futuro. E tanti  quel futuro hanno potuto co-costruirlo anche insieme a lui. “Era stato lui a portare il progetto (per la prima volta, ndr) a Termoli e con lui, che per noi era un punto di riferimento, è stato portato avanti per anni”, così un suo ex collega, operatore sociale che insieme a tanti altri ha avuto l’opportunità – perché di questo si tratta – di fare un tratto di strada (umanamente e lavorativamente) con lui. Con Luca il progetto di accoglienza e integrazione per rifugiati e richiedenti asilo a Termoli ha molto più che funzionato: si è animato ed è diventato molto più che un progetto che, come tanti, rimangono con le loro buone intenzioni solo sulla carta.

luca scatena caritas

Rifugio sicuro, anche grazie a lui, si è riempito di senso, quel senso di comunità che Luca aveva come faro. Lo raccontava, d’altronde, già il suo sorriso aperto, con cui accoglieva l’altro, gli altri.

rifugio sicuro libro caritas sprar
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Da qualche anno Luca, terminata quella bellissima esperienza – “un’esperienza che ha arricchito Termoli”, le parole emerse qualche tempo fa in occasione della presentazione di un libro fotografico che raccontava per immagini di vita reale quel progetto – prestava la sua attività a Larino per un progetto analogo, il progetto Sai (di accoglienza e integrazione) gestito dalla Fondazione Gesù e Maria.

A rimpiangerlo però saranno molti altri nel mondo associazionistico e in generale dell’attivismo civico, che condividevano la sua stessa visione della città. Il suo impegno, negli ultimi mesi, si era rivolto anche a una neo-nata formazione politica – ma più correttamente civica, appunto – con a cuore le sorti cittadine e che aveva per questo deciso di scendere in campo per le prossime elezioni comunali. E chissà che Luca Scatena non avrebbe potuto candidarsi dando, se eletto, il suo contributo di idee – e di competenza che certo non gli mancava – all’amministrazione comunale.

Anche il mondo della diocesi locale esprime tutto il suo sincero cordoglio. “Il vescovo di Termoli-Larino, monsignor Gianfranco De Luca, insieme alla Fondazione ‘Istituto Gesù e Maria’ e a tutta la comunità diocesana, esprimono profondo cordoglio per la morte improvvisa, avvenuta all’età di 51 anni, di Luca Scatena, responsabile di diversi progetti di accoglienza e integrazione nella diocesi. In comunione di preghiera partecipano al dolore e sono vicini alla moglie Paola, alla figlia Eva e a tutti i familiari ricordando l’impegno, la sensibilità e la professionalità di Luca nel mondo del sociale e in numerose iniziative. Un’esperienza pluriennale a partire dal progetto Sprar avviato assieme a don Ulisse Marinucci e ai percorsi portati avanti in questi intensi anni con determinazione e spirito di servizio in collaborazione con la Caritas, le parrocchie, le istituzioni, le realtà diocesane e il volontariato nei confronti di tutti coloro che, provenienti da paesi dilaniati da guerre, violenze e sfruttamento, hanno trovato una mano tesa sul territorio del Basso Molise, ritrovando un sorriso e la loro dignità di esseri umani. Con un sentimento di gratitudine affidiamo Luca all’abbraccio misericordioso del Signore Gesù Cristo, nell’approssimarsi della Santa Pasqua come rinnovata speranza nella Risurrezione, di una vita che non muore“.

luca scatena e gruppo caritas

Luca in un momento conviviale con i colleghi del gruppo Caritas a Termoli e con alcuni amici

 

Primonumero lo aveva incontrato in tempi recenti anche per un’altra battaglia relativa all’ambiente e in particolare contro l’inquinamento – per via della sosta di autobus vetusti e a motore sempre acceso – di piazza Garibaldi, in centro città. Era lì che Luca, con la sua famiglia, abitava ma la sua non era una battaglia personalistica ma per il bene, e il benessere, di tutti. Così era Luca. Era stato lui a impegnarsi in prima linea per una petizione, inoltrata alle autorità competenti, per risolvere quella situazione che crea tuttora disagio a molti. Per garantire un futuro migliore ai nostri figli, per rivendicare una vita sana e un ambiente più pulito. Luca, con la sua instancabile ‘fede’ nel fare per migliorare, si era fatto promotore di questa – ennesima per lui – battaglia civile coinvolgendo cittadini, famiglie residenti, lavoratori, studenti e corpo docente della vicina scuola.

luca scatena

Era anche un appassionato di sport Luca, dallo sci al nuoto alla corsa, oltre che di cinema e di teatro. Chi lo conosceva non poteva non essere colpito dalla sua luce interiore e dalla sua sincerità e gentilezza che metteva a disposizione degli altri.

“È atroce”, “Sono sconvolto”, “Era una persona bellissima al di là della retorica”, “Sono felice di averlo conosciuto”, queste e tante altre le parole, frammiste a lacrime e pronunciate con fiati che si spezzano o scritte dietro uno schermo sui social, che oggi accompagnano la triste notizia che ha gettato nel buio, a pochi giorni dalla Pasqua, la città. Anche don Benito Giorgetta, che domani celebrerà il rito funebre, con la benedizione e il commiato, per Luca nella parrocchia di San Timoteo, condivide lo sgomento per questa inaspettata morte. Una morte che non può cancellare lo straordinario lascito che Luca consegna in eredità alla sua comunità.

ANNUNCIO: LUCA SCATENA

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