Isernia scende in piazza per reclamare il diritto alla salute che passa anche attraverso il mantenimento dell’operatività completa del reparto di Emodinamica che, come ormai noto, nel nuovo Piano operativo sanitario al vaglio del tavolo tecnico, prevede l’accorpamento con quello del Cardarelli nelle ore in cui resta off limits per mancanza di personale.
Emodinamica h24 e 7 giorni su 7: quello l’appello lanciato dall’amministrazione comunale – a fronte di uno studio sui numeri e sugli accessi al reparto – e al quale ha risposto la comunità isernina e la politica regionale, al di là delle appartenenze.
In corteo esponenti della maggioranza comunale e anche delle opposizioni, a conferma che la Sanità non è tema divisivo ma un bisogno sul quale non si può che essere tutti d’accordo.
Ha fatto rumore, infatti, l’annunciata presenza alla manifestazione attualmente in corso dell’attuale assessore regionale Michele Iorio. Una decisione, la sua, che ha suscitato la reprimenda del presidente Roberti che, invece, ha rassicurato (e non solo negli ultimi giorni) la comunità che vive a Isernia e nell’intera provincia circa le soluzioni che saranno individuate per consentire al reparto l’operatività h 24. E cioè l’arrivo di nuovi medici emodinamisti visto che il problema vero risiede nella carenza di camici bianchi.
In piazza, anche Luigi Mazzuto, ex assessore della giunta Toma, ex referente regionale della Lega poi ‘sostituito’ da Salvini con il suo fedelissimo Jari Colla.
Ovviamente, c’è il sindaco Castrataro che ha raccolto il grido di dolore della sua comunità, con il Pd rappresentato dal segretario regionale Ovidio Bontempo che è anche assessore nell’esecutivo che governa Isernia. E anche il Movimento 5 Stelle con il consigliere regionale Angelo Primiani e il collega Roberto Gravina.
Fra i cittadini, anche (e non poteva essere diversamente) Emilio Izzo, battagliero difensore dei diritti e responsabile del comitato ‘In seno al problema’. E anche tanti studenti, che intendono reclamare il diritto alla salute che, in Molise, significa anche il diritto di poter restare a vivere nella propria terra.
Ad inizio manifestazione, proprio alcuni rappresentanti degli studenti hanno inteso prendere la parola per manifestare dissenso, delusione e rabbia. “Siamo cittadini di serie B, tutto questo si ripercuote sul futuro dei giovani”. (LS)
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