Non solo treni

Guasto al bus Pesche-Campobasso: odissea degli universitari per tornare a casa. Un papà: “Unimol intervenga”

La testimonianza del papà di uno degli universitari che ieri sera, dopo una giornata di esami e lezioni nella sede di Pesche, sono rimasti a piedi: la ditta incaricata del trasporto fino a Campobasso non ha trovato una soluzione al guasto di uno mezzo.

Decine di giovani studenti universitari sono rimasti a piedi ieri sera, 14 marzo, perché la navetta che collega la sede di Pesche – dove c’è il dipartimento di Bioscienze e territorio – col terminal di Campobasso, ha subito un guasto.

La ditta che si occupa del collegamento è la Tommasulo e stando a quanto riferisce il papà di uno studente avrebbe lasciato a piedi circa 40 persone perché alle 18, orario in cui da Pesce gli universitari avrebbero dovuto fare rientro nel capoluogo, era disponibili un solo mezzo. “L’altro è rotto” avrebbe riferito l’autista agli studenti che non avendo alternative per rientrare a casa dopo una giornata di esami e lezioni all’università si sono fatti accompagnare a Isernia per poter prendere – a spese proprie – un altro pullman che li riportasse a Campobasso.

Purtroppo per loro quell’unico mezzo in partenza alle 19 e 10 era stracolmo e solo una quindicina di ragazzi è riuscito a trovare un posto, chi sui gradini, chi in piedi nei corridoi, in spregio a tutte le norme sulla sicurezza. Per tutti gli altri l’unica soluzione è stata quella di attendere pazientemente l’arrivo dei genitori “come il sottoscritto che è partito da Campobasso per andare a prendere il proprio figlio e altri 3 amici lasciati a piedi”.

Purtroppo, stando alla testimonianza di questo papà, quello di ieri è solo uno dei tanti disservizi patiti dagli studenti costretti a spostarsi da una provincia all’altra su “autobus sempre affollati, vetusti e cadenti che di tanto in tanto si fermano per strada perché non efficienti”.

Insomma, un servizio decisamente non all’altezza. Da qui l’appello all’Università del Molise “affinché intervenga per porre fine a tutta questa serie di problematiche che poi vanno a ricadere negativamente sull’andamento degli studenti e anche sul buon nome della stessa istituzione, fiore all’occhiello della nostra Regione”.

commenta