Verso il voto

Corsa a sindaco di Campobasso, l’asso nella manica di Fratelli d’Italia è Quintino Pallante

La proposta che non t’aspetti: il presidente del Consiglio regionale del Molise ha ricevuto l’invito ufficiale del suo partito a correre per la fascia tricolore. E’ il primo nome della rosa da sfoltire prima di portare il nome sul tavolo del centrodestra. La riserva sarà sciolta nei prossimi giorni, e l’investitura potrebbe essere benedetta da Giorgia Meloni in persona. Per Fratelli d’’Italia conquistare Campobasso sarebbe un colpaccio e si vuole fare di tutto per vincere al primo turno. 

Fratelli d’Italia, maggiore partito del centrodestra anche a Campobasso secondo gli ultimi dati elettorali disponibili, e soggetto al quale spetta la casella del sindaco di Campobasso come da accordi interni, ha fatto un invito formale a Quintino Pallante chiedendogli la disponibilità a correre come sindaco di Campobasso. Giovedì sera, a Roma, il presidente del Consiglio Regionale del Molise ha avuto un incontro politicamente rilevante con i fidatissimi di Giorgia Meloni. La premier era assente, ma solo perché stava volando in America da Biden. Unico punto all’ordine del giorno nel ‘vertice’ capitolino: verificare la disponibilità di Pallante a essere il candidato sindaco del centrodestra nel comune capoluogo del Molise.

Spiazzante? Solo all’apparenza, perché il ragionamento che gli uomini di partito hanno fatto non fa una piega: Pallante è un candidato forte, con un curriculum inappuntabile, esperienza amministrativa (è stato già sindaco a Frosolone), ormai campobassano doc, secondo degli eletti di FdI, primo partito alle Regionali in città, con oltre 660 preferenze. Nella rosa di nomi che i meloniani si trovano a dover sfogliare il suo nome coincide con il petalo più turgido. “Buoni anche gli altri candidati, ma certo lui sarebbe un bel colpo” si rilancia nel partito. Gli “altri” sarebbero Francesco Pilone, Fausto Parente, Stefano Maggiani. Uno tra questi quattro sarà il nome che Fratelli d’Italia porterà sul tavolo del centrodestra, ed è probabile che quel nome sia proprio Quintino Pallante. Dipende da lui, dalla scelta che farà nelle prossime ore o nei prossimi giorni.

“Non ha sciolto la riserva, deve riflettere attentamente ed è comprensibile, Quintino ricopre l’incarico di presidente del Consiglio, non dimentichiamolo” chiarisce, con l’abituale cautela e lucidità, il senatore Costanzo Della Porta. Che precisa, a scanso di equivoci: “Ritengo che i nomi sui quali si stanno concentrando le attenzioni di Fratelli d’Italia siano tutti validi”.

Sicuramente quello della seconda carica istituzionale del Molise è un nome sul quale converge il gotha di Fratelli d’’Italia anche a livello nazionale. Il sindaco di Campobasso è una casella che Fratelli d’’Italia rivendica da sempre: il 2 febbraio scorso il coordinamento provinciale ha certificato proprio questo, alla luce degli accordi presi a margine delle Regionali e anche dei risultati conseguiti successivamente che vedono – a sorpresa – FdI primo partito a Campobasso con il 15,63% e 3mila 326 preferenze. Subito dopo il Pd (che storicamente Campobasso ha quasi sempre premiato nelle sue varie transizioni politiche) con 2961 preferenze (13,92%). Terzo partito in città il Movimento 5 Stelle (in caduta libera visto che il candidato presidente era il sindaco Gravina, con 2188 preferenze e il 10,29%).

Dunque tutto giocherebbe a favore dell’investitura di Quintino Pallante, che potrebbe essere benedetta da Gioria Meloni in persona. La visita del Presidente del Consiglio dei Ministri è attesa in Molise nell’arco di un mese, anche per sottoscrivere l’accordo sui Fondi di Coesione. Intanto Fratelli d’Italia dovrebbe tenere un’altra riunione del coordinamento provinciale tra martedì e mercoledì prossimi, riunione nella quale Pallante potrebbe anticipare la sua scelta rispetto ai tempi, un po’ più lunghi, che gli sono stati dati. Dunque non è escluso che a giorni potrebbe ‘uscire’ il nome del candidato a palazzo San Giorgio che il partito porterà all’attenzione della coalizione.

Successivamente, probabilmente entro la prossima settimana o al massimo dopo le Provinciali, il passaggio politico con il tavolo di tutto il centrodestra, al quale verrà indicato il nome scelto per la corsa a sindaco. Che potrebbe essere proprio quello di Pallante, il quale intanto sarà a Roma lunedì 4 marzo per Agnone Capitale della Cultura 2026. Non è prevista invece la sua presenza a Berlino alla Borsa internazionale del Turismo e fonti bene informate sostengono che non volerà in Germania proprio perché impegnato (oltre che in Consiglio con la seduta di aggiornamento sulla modifica dello Statuto) in questo confronto politico sulla ipotesi di una candidatura a sindaco del capoluogo di regione.

Pallante è un uomo di Fratelli d’Italia riconosciuto e riconoscibile, non un arrivo dell’ultima ora, come invece alcuni dei nomi circolati per il ruolo di sindaco che non hanno però suscitato grande entusiasmo fra i militanti. Chi lo conosce bene sostiene che sia tentato da un ruolo politicamente di prestigio, di certo maggiormente operativo rispetto a quello di presidente del Consiglio regionale, e che la fascia tricolore del capoluogo del Molise potrebbe essere il degno coronamento di una carriera politica di spessore. Inoltre per Fratelli d’’Italia conquistare Campobasso sarebbe un colpaccio: mentre a Termoli il centrodestra è certo di poter incassare il risultato de plano, vista la storia politica della città, con Nico Balice in quota Forza Italia, Campobasso è stata sempre una piazza difficile e portare un candidato forte come Pallante significherebbe anche approfittare (politicamente) delle divisioni del centrosinistra e provare a vincere al primo turno. Il ballottaggio, infatti, non ha mai portato bene al centrodestra del capoluogo e non offrirebbe molte chance con i progressisti divisi al primo turno che si ricompatterebbero al secondo.

Se Pallante dirà sì – e molti scommettono che lo farà, nell’interesse anche del suo partito – le varie aspirazioni personali, pure legittime, e le troppe fughe in avanti di attuali consiglieri verranno definitivamente silenziate: difficile che i referenti dei partiti di centrodestra si mettano a discutere se il candidato dovesse essere il presidente del Consiglio regionale, dotato pure di esperienza amministrativa, riconoscibilità e chiara appartenenza allo schieramento. E, da questo punto di vista, Pallante sarebbe la soluzione senza morti né feriti alla guerriglia interna.

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