Omicidio santa croce di magliano

L’autopsia: “ucciso da 3 colpi di forte intensità sul cranio”

La vittima ha ricevuto tre colpi di forte intensità sul cranio inferti con un oggetto contundente. E' quanto emerso dall'autopsia sul corpo del 37enne di nazionalità bulgara che si è svolta nel pomeriggio al San Timoteo.

Al termine dell’esame autoptico, che si è svolto nel pomeriggio di oggi all’obitorio del San Timoteo sulla salma del 37enne di nazionalità bulgara ucciso da ignoti, un dettaglio che lascia propendere per l’omicidio volontario. La vittima è stata infatti colpita alla testa per tre volte, con un oggetto contundente che ha aperto delle importanti ferite lacero contuse sul cranio, causando commozione cerebrale e un copioso sanguinamento che ha portato l’uomo alla morte dopo un’agonia durata circa due ore.

La Procura della Repubblica di Larino conferma questo dettaglio al termine dell’esame del medico legale incaricato, che si è protratto per circa 4 ore e mezza.

Le indagini per omicidio dispongono di una conferma rilevante, pur nell’attesa del referto complessivo che il medico legale predisporrà nelle prossime settimane. “Non è stato un incidente” aveva dichiarato nella immediatezza dei fatti la procuratrice capo di Larino Elvira Antonelli, e i riscontri del medico danno ragione alla valutazione iniziale.

Il responsabile – o i responsabili – della morte dell’uomo, un bracciante agricolo che viveva a Santa Croce di Magliano e conosciuto nella zona di Melanico proprio perché aveva prestato lavoro presso alcune aziende, si sarebbe accanito contro il bulgaro, con tre colpi inferti da “un oggetto contundente non liscio”, un bastone, una mazza, un attrezzo agricolo.

Sono stati sequestrati alcuni oggetti vicino il luogo del ritrovamento dell’uomo – agonizzante, ma ancora vivo – e nei pressi dell’azienda agricola, i cui titolari sono stati ascoltati dagli investigatori così come altri testimoni e persone informate sui fatti. Si tratta di oggetti tra i quali potrebbe esserci l’arma, propria o impropria non si sa, che ha causato la morte del bracciante il quale, secondo un sospetto al vaglio degli investigatori, avrebbe cercato di introdursi all’interno di una proprietà privata forse con l’intenzione di rubare.

Proprio il problema dei furti è un fenomeno del quale gli agricoltori della zona si sono lamentati anche nell’ultimo periodo. La chiamata arrivata sull’utenza del 112 mercoledì sera poco prima delle ore 23 riferiva appunto di un tentativo di furto in una azienda.

Quando i Carabinieri sono arrivati hanno trovato l’uomo agonizzante a terra, accanto a un furgone bianco che era stato visto nei giorni precedenti aggirarsi per le campagne, ben riconoscibile per via di un vetro rotto rappezzato con un cartone. Anche il veicolo è sotto sequestro. Da chiarire anche chi ha chiamato i carabinieri, e a che ora. E resta da accertare – altro dettaglio rilevante per le indagini – se la vittima fosse in compagnia di altre persone che sono poi fuggite.

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