Santa croce di magliano

Omicidio Rayko, la famiglia del bracciante si costituirà parte civile

Lo conferma l'avvocato che difende la moglie e i genitori del 37enne assassinato a Melanico, il penalista Carmine Verde. Mercoledì in Procura la costituzione di parte civile. L'uomo, come si evince dai primi accertamenti, non stava rubando e anzi sarebe stato ucciso perchè testimone di un furto di gasolio al confine con la Puglia.

La moglie, i genitori e i fratelli di Todorov Rayko, il 37enne di nazionalità bulgara ucciso a bastonate la notte tra il 7 e l’8 febbraio, si costituiranno parte civile nel procedimento. L’avvocato Carmine Verde del foro di Campobasso, che difende i familiari della vittima, conferma che mercoledì mattina in Procura a Larino ci sarà la costituzione di parte. “I familiari escludono categoricamente che Rayko quella notte stesse in giro nelle campagne di Melanico con l’obiettivo di rubare. Ci sono telefonate intercorse con la moglie che attestano che si era invece smarrito nelle campagne” dichiara il legale, in attesa di visionare gli atti del fascicolo.

L’avvocato del 39enne di Santa Croce di Magliano, fermato perché “gravemente indiziato dell’omicidio di Todorov Rayko” è anche lui in attesa di sapere quando si terrà l’udienza di convalida. L’indagato (E.A. le iniziali), trattenuto nel carcere di Larino per pericolo di fuga, potrebbe comparire oggi o al massimo domani davanti al gip che ha 48 ore di tempo per procedere. E’ stato fermato all’una della notte tra sabato e domenica, dopo alcune ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Larino.

“Siamo in attesa di conoscere la data dell’udienza di convalida” dichiara il difensore dell’uomo, l’avvocato Luigi Marinelli di Torremaggiore. La svolta nelle indagini, condotte dai carabinieri di Larino con la collaborazione del reparto operativo di Campobasso per le attività tecniche, è arrivata a seguito anche di un’indagine della Polizia di Stato della Questura di Foggia del commissariato di San Severo in relazione a un furto di nafta. Sono emersi elementi a carico del molisano, che è stato convocato sabato sera in caserma e quindi trasferito nella casa circondariale di Larino. L’indagato durante l’interrogatorio in caserma ha respinto ogni accusa avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Intanto oggi la salma di Todorov Rayko, che si trova nella casa funeraria di Pasquale Mascia a Santa Croce di Magliano, è stata restituita alla famiglia dopo l’autopsia. Presto sarà rimpatriata in Bulgaria.

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