Termoli

Muore per un’embolia diffusa una settimana dopo il vaccino anti-Covid, indennizzo alla famiglia

Sano come un pesce, un uomo di 71 anni, aveva avvertito un malore a poche ore dalla somministrazione della prima dose. Ricoverato al San Timoteo, è morto dopo sette giorni. La direzione sanitaria, insospettita dal decesso improvviso, ha chiesto ed eseguito l'esame autoptico dal quale è emerso il nesso di casualità con l'antidoto contro il covid. Quindi la famiglia si è affidata all'avvocato Fazio

La sua morte è stata oggetto di esami richiesti innanzitutto dai medici del San Timoteo e quindi dalla direzione sanitaria, che su quel decesso, improvviso, senza motivo apparente, hanno voluto vederci chiaro: un uomo di 72 anni, di Colletorto, morì all’ospedale di Termoli a causa di un’embolia diffusa (emersa in sede di autopsia), qualche giorno dopo aver ricevuto una dose del vaccino anti-covid.

A far insospettire medici e familiari, le condizioni di ottima salute che il signore aveva riscontrato due settimane prima di fare il vaccino. Si era sottoposto ad un checkup di controllo, come era solito fare periodicamente, e dagli esami non era risultata alcuna anomalia. Niente che lasciasse neanche ipotizzare una patologia in corso. Era sano come un pesce.

Due settimane dopo si sottopone quindi al vaccino obbligatorio e qualche ora dopo la somministrazione iniziano i primi malori: vomito, diarrea… tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso dove i medici decidono di ricoverarlo. Dopo sette giorni le condizioni del 71enne precipitano e l’uomo muore.

I familiari, increduli, chiedono spiegazioni su come possa essere accaduto. Ma i medici stessi si interrogano su come e perché possa essere avvenuto quel decesso. E se la famiglia si rivolge all’avvocato Giuseppe Fazio che al caso lavora con il collega Quirino Mescia, la direzione sanitaria del San Timoteo autonomamente decide di eseguire l’autopsia sulla salma del 72enne. L’esito cancella ogni dubbio: “Il decesso del paziente è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi (embolia diffusa) da somministrazione di vaccino anti Covid- 19”. Il nesso di casualità viene riconosciuto dal Ministero anche in seguito all’istanza presentata dall’avvocato Fazio che ottiene il primo indennizzo previsto per legge: la cifra destinata “ai parenti aventi diritto, nel caso in cui la morte del danneggiato sia stata determinata dalle vaccinazioni”, è di 77.468,53 euro in base alla legge  (che pagherà la Regione Molise) che ha stanziato un fondo da 150 milioni di euro destinato proprio a chi ha subito danni dalla vaccinazione anti Covid.

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