Sui terreni della 'pietraia'

Mulino Caputo raddoppia, a Ripalimosani si costruisce uno degli impianti più grandi d’Europa: “Assumeranno decine di persone”

Alla zona industriale di Ripalimosani è in fase di costruzione un nuovo stabilimento per la produzione di farine bio da grano tenero: tra fabbrica e area destinata alla logistica Caputo - storica azienda napoletana che ha già un impianto a Campobasso - occuperà 25 mila metri quadri di terreno. Previste decine di assunzioni.

Farine biologiche di grano tenero: è questo che si produrrà e si confezionerà nel nuovo stabilimento del mulino Caputo, attualmente in fase di costruzione alla zona industriale di Ripalimosani. Il capannone, enorme, è già visibile dalla strada e dovrebbe essere ultimato entro l’estate del 2025.

Sarà uno degli impianti più grandi e moderni d’Europa: 25 mila metri cubi di suolo occupato tra l’area di produzione e quella dedicata alla logistica, un centinaio di nuove assunzioni in programma per un investimento di 70 milioni di euro.

Numeri da capogiro quelli dell’azienda napoletana che nel 2014 è arrivata a Campobasso inaugurando la sua fabbrica di farine per pizza e panificazione in contrada Colle delle Api, esattamente di fronte al pastificio campobassano de La Molisana. Oggi Caputo raddoppia e punta a esportare nel mondo la sua gamma di prodotti bio. Lo farà avvalendosi di tecnologie moderne e coerenti con la transizione ecologica: l’impianto sarà alimentato da pannelli fotovoltaici esattamente come avviene già per l’altro stabilimento che si trova nel territorio di Campobasso.

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A Ripalimosani sono entusiasti di poter accogliere questa iniziativa imprenditoriale: “Ci saranno ricadute occupazionali di cui potrà beneficiare la popolazione molisana – assicura l’ingegnere Picciano, dell’ufficio tecnico comunale – dovranno assumere operai e anche l’indotto sarà importante”. Si stima che lavoreranno per Caputo non meno di 80/100 persone.

Intanto molti ripesi hanno già guadagnato una fortuna dalla vendita dei loro terreni: quella zona in cui si sta costruendo il mega capannone è nota come la pietraia: si tratta di un terreno a vocazione agricola un tempo di scarso valore perché il suolo era pieno di sassi. Grano o foraggi per animali era il meglio che dalla pietraia si poteva ricavare. Poi, negli anni Settanta, ma soprattutto nei primi anni del nuovo secolo, è intervenuta una variante che ha modificato la vocazione agricola di contrada Pesco Farese. Lotto dopo lotto la famiglia Caputo ha acquisito la proprietà dei terreni su cui sorgerà lo stabilimento da 16 mila metri quadri a cui aggiungere altri 9 mila metri quadri da destinare alla logistica. Qui transiteranno ogni giorno i camion che dovranno rifornire i silos di grano per procedere poi a macinatura e insacchettamento dei prodotti da destinare al mercato italiano ed estero.   (AD)

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