Assemblea permanente

Centrosinistra in affanno sulla ricerca del candidato sindaco dopo il no del preside Di Lallo

Dopo il rifiuto dell'investitura del dirigente scolastico Pd e M5S in affanno sull'uomo (o la donna) che dovrà candidarsi a sindaco per la coalizione dei progressisti. In assenza di convergenza saranno indette le primarie, ma i grillini in quel caso non sarebbero della partita

Cambierà il nome non l’identikit. Perché l’unità della coalizione è la priorità per tutti, oltre che una speranza assai cara ai progressisti per tentare di vincere alle prossime elezioni comunali di Campobasso.

Sono in una sorta di assemblea permanente nel centrosinistra. Si cerca il sostituto di Umberto Di Lallo, il dirigente scolastico dell’Itas Pertini che quasi all’unisono avevano proposto quelli del Pd e del Movimento 5 Stelle per la carica di candidato sindaco. Un uomo descritto come un moderato del centrosinistra ma senza tessere di partito, un progressista capace di dialogare coi giovani e con le famiglie, attivo in campo sociale e sportivo. Tutte qualità che hanno accorciato, come forse non si era mai visto prima, i tempi della trattativa, dopo aver escluso l’appoggio all’avvocato Pino Ruta, già in corsa per il vertice del Municipio.

Di Lallo ha riflettuto e molto seriamente – come riferiscono persone a lui vicine – sull’investitura. Ma alla fine ha detto no. Ragion per cui Pd, M5s, Verdi, Sinistra e Socialisti sono tornati a discutere per capire su chi convergere.

All’inizio della prossima settimana  il circolo campobassano del Pd si riunirà e poi ci sarà un altro confronto con gli alleati. I nomi degli aspiranti sindaci del capoluogo non mancano, sia dentro che fuori ai partiti. Ma il profilo ricercato restringe di parecchio il campo. Anche perché è questo che può fare la differenza in una elezione comunale. Lo sa bene il centrodestra che pur essendo ben lontano dall’individuazione del candidato sindaco, è già da tempo al lavoro sulle liste.

Con la possibilità del voto disgiunto la preferenza, quasi dovuta (!), al parente di turno, non è necessariamente percepita come uno sgarbo dallo stesso se l’elettore poi opterà per un candidato sindaco non collegato a quella lista.

Ma c’è anche un’altra ragione per cercare, presto e bene, il candidato sindaco: il segretario regionale del Pd, Ovidio Bontempo ha già detto che senza convergenza il Pd potrebbe affidare alle primarie la scelta del nome. E il coordinatore dei grillini Antonio Federico ha risposto dicendo che in quel caso loro non prenderanno parte alla consultazione.   (AD)

 

 

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