Caffè a 50 centesimi, ma solo se porti la tazzina da casa. E’ possibile a Venafro, in un caffè di Corso Campano, dove lunedì è ‘scattata’ l’iniziativa che fa bene al portafogli e all’ambiente. E la risposta generale, a distanza di 48 ore dal lancio del ‘caffè green’, come è stato ribattezzato quello del ‘Don Antò’, è ottima. “Centinaia di espresso con tazzina pret-a-porter” sorride Ida Di Ciacco, che con il marito Moreno Spada gestisce da un paio d’anni il bar nel comune di 10mila abitanti circa in provincia di Isernia.
“L’iniziativa sta piacendo anche per il suo valore green, oltre a risultare conveniente” aggiunge, mentre nel locale si affacciano clienti incuriositi o determinati a godersi un caffè (“che non è un bene primario, ma dalle nostre parti lo è quasi… sintetizza la coppia) pagandolo la metà di quanto spenderebbero senza l’impegno di tenere in tasca o in borsa una tazzina prelevata da casa.
Tutti i clienti che si presentano con il contenitore pagano 50 centesimi invece di 80 al banco oppure 1,20 euro serviti al tavolo. Ida si dichiara soddisfatta: “Sono soprattutto i giovani a utilizzare questa promozione, chiamiamola così. Anche perchè il caffè con tazzina portata da casa è una idea facilmente instagrammabile, e quindi…”. Giustissimo, è il marketing 4.0: l’iniziativa commerciale diventa anche l’occasione per farsi un selfie con la tazzina preferita, quella con la quale si beve il primo caffè del mattino appena svegli, e che si infila nello zaino o nel tascone della giacca.
L’idea di Moreno Spada e Ida Di Ciacco, rilanciata da Telemolise in un servizio tv, è diventata virale e ha fatto il giro dei social ma anche dei mezzi di informazione nazionali. Tanto che oggi la coppia si deve destreggiare fra telefonate di giornalisti e troupe radio e tv accorse per avere una battuta nel bar diventato improvvisamente il più famoso del Molise.
Dietro l’idea c’è uno sguardo all’ambiente, ed è per questo che il caffè a 50 cent convince anche adulti attenti alle politiche ecologiche. “E’ una idea anticrisi ma anche sostenibile, perché in questo modo risparmiamo moltissimo sui lavaggi ad alte temperature, riducendo sensibilmente il numero di cicli professionali della lavastoviglie” spiega Ida. Le tazzine del caffè, in un bar in cui si inizia a lavorare alle 5 del mattino e le colazioni sono una fetta consistente dell’offerta, costituisce la parte principale della mole di stoviglie da lavare.
Inoltre il sistema è comodo, perchè la tazzina, in vetro, ceramica o plastica che sia, viene sciacquata prima di essere restituita al cliente. “Sciacquata è il minimo, non la riconsegniamo sporca – sorride la barista imprenditrice – ma utilizzare l’acqua corrente per eliminare tracce di caffè e zucchero è molto diverso da lavarla con un ciclo professionale ad alta temperatura”.
L’impatto per il momento è ottimo, i riscontri sono positivi, la domanda sale. Questa mattina diversi operai di imprese edili della zona si sono ripresentati con il bicchiere richiudibile, garantendo di tornare per il caffè della pausa pranzo.
“Siamo stati i primi – concludono i titolari – ma speriamo di non essere gli unici. Sarebbe bello se si potesse emulare questa idea, in fondo è conveniente, è una iniziativa anticrisi e noi l’abbiamo pensata proprio per risparmiare. Risparmiamo noi e risparmiamo i clienti”.
Intanto, sulla scorta dell’entusiasmo, Moreno e Ida stanno perfezionando una nuova iniziativa che abbina ecologia a risparmio. Ma per ora bocche cucite. “Sarà una sorpresa di Pasqua”.
commenta