Guardialfiera

Paradosso Bifernina, i lavori sul viadotto fermi da un anno e mezzo. Operai sul cantiere ‘per finta’

Da lunedì i 12 operai della Sostenia Srl, alla quale Anas ha appaltato la messa in sicurezza del viadotto Molise Uno, iniziata nel 2020, non entrano più nel cantiere dove sono andati per oltre 12 mesi senza poter lavorare. Tra Anas e la loro ditta è in atto un contenzioso dovuto a problemi di pagamenti sullo stato di avanzamento dei lavori, come spiega il segretario Fillea Cgil Luigi D'Ettorre che sta seguendo l’incredibile caso.

I lavori di messa in sicurezza del terzo lotto del viadotto Molise Uno – all’altezza di Guardialfiera – sono fermi da un anno e mezzo. Lo ha rivelato una inchiesta della Tgr Molise, documentando anche come il materiale da usare per l’intervento si trovi, da molto tempo, sotto ai piloni, accatastato e irrimediabilmente arrugginito perché esposto alle intemperie dallo scorso inverno.

Gli operai della ditta incaricata di fare i giunti e di mettere in sicurezza il tratto dell’unica strada di collegamento tra la costa e il capoluogo Campobasso si sono recati nel cantiere senza poter muovere un dito. Per più di un anno non hanno lavorato. Arrivavano alle 7 del mattino e aspettavano, immobili e al freddo, che scoccasse la fine della giornata lavorativa. Alle 14 e 30 riprendevano zaini e borse e andavano via.

Così, mese dopo mese, mentre gli automobilisti che percorrono la Statale 647 erano costretti a pazientare ai semafori, ad allungare a dismisura i tempi di percorrenza tra restringimenti di corsia e rallentamenti, sfidando ogni giorno e a ogni ora la buona sorte su una strada che, invece di migliorare come da appalto, diventava ogni giorno più pericolosa.

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Una vicenda paradossale, perfino incredibile. Il risultato è che a oggi, febbraio 2024, solo una piccola parte dell’intervento è stata completata. “Parliamo di circa il 20% della messa in sicurezza complessiva, quando i lavori sarebbero dovuti essere consegnati entro quest’anno” spiega Luigi D’Ettorre, segretario regionale della Fillea Cgil (nella foto con alcuni operai), che sta seguendo la intricata vicenda di stallo per conto del sindacato.

I lavoratori della Sostenia Srl (ditta nata dalla fusione della ex Amec con l’ingresso di un nuovo socio) non percepiscono lo stipendio da tre mesi. “E’ così – aggiunge D’Ettorre – ed è questa la ragione per la quale Fillea Cgil si è interessata del caso. Non prendono soldi né cassa edile da novembre”. Gli stessi operai, manodopera altamente qualificata dell’edilizia impiegata nelle grandi infrastrutture, non hanno tuttavia mai smesso di recarsi al lavori, né nei mesi scorsi né in quest’ultima fase critica, perché avrebbero rischiato di essere licenziati in tronco e perdere anche il diritto a rivendicare gli arretrati.

Da oggi, lunedì 5 febbraio, hanno cessato di recarsi nel cantiere per restare inerti – loro malgrado – tutta la giornata, e sono stati dislocati negli uffici mobili dove, almeno, non soffrono il freddo che li costringeva ad accendere il falò nell’attesa del tramonto del sole. Secondo le garanzie fornite da Anas, una delle parti in causa del tavolo sui trasporti della Bifernina convocato una decina di giorni fa in Prefettura, la situazione dovrebbe risolversi a giorni. Prima di azioni eclatanti, dunque, si attende che qualcosa si muova.

Resta il paradosso incredibile che la storia racconta e il ritardo enorme della consegna dei lavori su uno dei tratti più importanti del viadotto di Ponte Liscione, che dopo il terremoto dell’agosto 2018 ha svelato la sua fragilità e il bisogno di un ammodernamento radicale sotto il profilo della sicurezza.

A denunciare la situazione, da diversi giorni, erano stati i sindacati che (Feneal Uil Molise, Filca Cisl e Fillea Cgil) in un comunicato-denuncia: “Le maestranze della Sostenia Srl si presentano puntualmente al lavoro ma vengono fatti restare fermi in cantiere, senza lavorare, senza dare loro contezza dei motivi e purtroppo dal mese di novembre scorso anche senza retribuzione”.

 

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