Campobasso

Roxy residenza per universitari? “Negli atti nessun vincolo. La Regione dispone del patrimonio pubblico senza parlare col Comune”

Pino Ruta e Massimo Romano con altre due associazioni hanno illustrato le anomalie inerenti l'ultima scelta della Regione in merito al destino dell'albergo di Piazza Falcone e Borsellino. Quando al prossimo appuntamento con le amministrative dicono: "Correre da soli? In realtà siamo in tanti e stiamo lavorando da mesi con tutte le categorie. L'obiettivo non è fare bella figura alle elezioni ma vincerle"

Costruire Democrazia, Unica terra Molise e Confederazione civica, questa mattina – documenti alla mano – hanno spiegato in una conferenza stampa i motivi che li vedono contrari rispetto alle scelte della giunta regionale circa le sorti dell’hotel Roxy che dovrebbe diventare una struttura per accogliere lo studentato universitario. Che sì, va bene – dicono in conferenza – ma non così come è stato concepito.

“E’ mai possibile – esordisce Massimo Romano – che la Regione pensi di decidere le sorti del centro urbano di Campobasso senza coinvolgere né il Comune né tantomeno i cittadini, riguardo ad un cespite immobiliare che è stato acquistato con milioni di euro di soldi pubblici e che oggi si prevede di alienarlo ai privati senza un minimo di coinvolgimento né di partecipazione e chiarezza? Se qualcuno pensa di usare la città di Campobasso per attività rispetto alle quali al momento sfugge l’interesse pubblico, noi non saremo d’accordo”.

Pino Ruta
Campobasso corso Vittorio
Massimo Romano

Pino Ruta, candidato sindaco per Costruire democrazia spiega nel dettaglio: “Credo che a Campobasso vada restituito un minimo di programmazione e l’idea della valorizzazione dell’hotel Roxy per accogliere gli universitari e quindi anche l’idea di una possibilità di rilancio dell’Università è sicuramente un intervento auspicabile. La perplessità che nutriamo è che questo intervento non debba essere calato dall’alto ma debba essere un po’ ricucito dal punto di vista territoriale. Per fare questo non serve soltanto l’interlocuzione tra la Regione e l’Università serve necessariamente l’interlocuzione con il Comune perché è l’ente preposto istituzionalmente alla programmazione urbanistica. In buona sostanza bisogna evitare che questi interventi siano calati dall’alto senza alcuna forma di programmazione e ricucitura con il tessuto urbanistico circostante. E per fare questo, purtroppo, notiamo che gli atti che la Regione ha adottato non solo non prevedono un vincolo di destinazione sull’hotel Roxy per cui viene privatizzata questa struttura pubblica, ma non si pone alcun recinto/telaio a quello che sarà l’intervento del privato. Nelle dichiarazioni c’è qualcosa del genere che però non viene indicata negli atti di cessione e sappiamo bene che quando l’immobile va sul mercato privato l’ampio raggio che si crea sul ventaglio di ipotesi di eventuali trasformazioni rende possibili strade diverse e quindi è un rischio che a mio avviso va scongiurato. Tocca quindi non solo mettere dei vincoli, ma anche fare una programmazione a monte e non certamente dopo. Questo significa capire come questo intervento deve essere ricucito sul tessuto circostante”.

Rispetto all’appuntamento elettorale che a giugno chiamerà i cittadini di Campobasso a rinnovare il sindaco e il consiglio comunale Massimo Romano precisa che: “Stiamo lavorando da mesi con tutte le categorie produttive, con i singoli cittadini, con ogni segmento che riguarda la vita del capoluogo di regione pianificando un progetto di città che presenteremo nelle prossime settimane. Non si sbilancia su eventuali alleanze politiche con il centrosinistra e chiude: “L’unica cosa che posso garantire è che non corriamo soli ma che siamo in tanti. Siamo aperti ad ogni forma di collaborazione per creare un gruppo chiamato non a fare bella figura ma a vincere le elezioni”.

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