C’è stata stamattina, 12 gennaio, nell’aula consiliare del Municipio di Vasto la “storica” firma che rappresenta un passo importante verso la realizzazione del nuovo ospedale San Pio di Vasto. Il sindaco Francesco Menna, il Presidente della Regione Marco Marsilio e il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Thomas Shael hanno firmato, come anticipato, l’accordo di programma per i lavori di urbanizzazione primaria necessaria alla realizzazione del nuovo nosocomio che sorgerà in contrada Pozzitello.
Come riporta l’online abruzzese ChiaroQuotidiano, Marsilio ha sottolineato come sarà sempre orgoglioso della firma per la realizzazione dei nuovi ospedali. “Posso dire che questo di Vasto rappresenta uno dei progetti più importanti realizzati nella mia carriera politica e amministrativa. Tra l’altro, realizzare un nuovo ospedale è già una cosa notevole, in Abruzzo ne facciamo ben tre. Vasto è il secondo dopo che ad Avezzano è stata già firmata la cessione dei terreni e il progetto sta già andando in gara d’appalto. Presto concluderemo l’iter anche per Lanciano. Posso dire con un pizzico di orgoglio – ha aggiunto Marsilio, come riporta QuotidianoSanità – di aver centrato questi importanti obiettivi che segnano la fine di un’attesa che, nel caso di Vasto, prende corpo fin dagli anni 90”.
L’Accordo di programma è finalizzato a definire aspetti collaterali ma propedeutici alla realizzazione del nuovo ospedale, come la variante al Piano Regolatore Generale, la realizzazione delle opere connesse e di urbanizzazione necessarie alla piena funzionalità del nuovo ospedale. Il documento firmato oggi dunque mette a punto le singole competenze-mansioni tra i vari enti nonchè gli aspetti legati ai finanziamenti. Il Comune di Vasto farà da stazione appaltante per opere per 15 milioni di euro volte alla costruzione di strade, fogne, reti idriche ed elettriche eccetera. Gli interventi saranno finanziati dall’azienda sanitaria.
Sui tempi per la realizzazione il Governatore Marsilio ha affermato che “il mio sogno sarebbe finirlo in cinque anni”. Ma è chiaro che non si tratta di una tempistica precisa. Intanto il Molise resta a guardare.
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