Dopo 20 anni

Intesa raggiunta: la caserma dei carabinieri resta a Colletorto, se ne costruirà una nuova

L'amministrazione comunale guidata da Cosimo Damiano Mele ha accumulato le risorse necessarie per acquistare il terreno dove sarà realizzata la struttura. Scongiurato il rischio del trasferimento a San Giuliano di Puglia

La vicenda della dislocazione della caserma dei Carabinieri di Colletorto verso il Comune di San  Giuliano di Puglia è giunta a conclusione.

Il sindaco di Colletorto, Cosimo Damiano Mele, ha annunciato in una nota ufficiale che si è conclusa la vicenda che prevedeva lo spostamento della caserma dei carabinieri verso San Giuliano di Puglia: la Stazione dell’Arma, infatti, resterà a Colletorto.

Un traguardo raggiunto con l’impegno profuso dall’amministrazione comunale e dell’amministrazione dei carabinieri che ha immediatamente recepito le problematiche che sarebbero sorte in seguito al trasferimento.

Lo scorso 27 ottobre si è tenuto il tavolo tecnico al Provveditorato per le Opere Pubbliche di Campobasso. Hanno partecipato sia il sindaco che il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Luigi Delle Grazie, e in quella occasione era stato confermato l’interesse unanime a realizzare una nuova struttura da adibire a caserma.

L’iter per la realizzazione di una nuova caserma inizia nel 2004. Subito dopo interrotto a causa di problematiche emerse circa l’idoneità del sito individuato in contrada Pozzo Berardinelli. Nel 2012, però, viene indicata una nuova area, redatto un nuovo progetto preliminare, tra cui anche una relazione geologica e geotecnica attestanti l’idoneità del luogo.  Purtroppo a distanza di tanti anni quel progetto è poi risultato inadeguato alle nuove normative tecniche e ai nuovi parametri dimensionali dell’Arma dei Carabinieri. Dunque sarà necessario, da parte del Provveditorato, eseguire degli aggiornamenti tecnici.

“A questo punto – spiega il sindaco Mele nella nota – è essenziale e propedeutico procedere con l’acquisizione dell’area e successivamente al trasferimento a titolo gratuito della stessa al demanio dello stato”. E ammette che “grazie ad una attenta gestione delle risorse finanziarie del bilancio comunale che si è avuta negli ultimi anni, il Comune ha accantonato le risorse necessarie per procedere all’acquisto del terreno e la successiva consegna al demanio dello Stato e poi al Provveditorato per le fasi procedurali di propria competenza”.

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