Amministrative 2024

Comunali, esplorarsi l’ombelico mentre altri corrono avanti: la strategia dei progressisti per vincere (o perdere?) il capoluogo

Partito democratico e Movimento 5 Stelle alla preistoria della discussione per le elezioni comunali di Campobasso che si svolgeranno molto probabilmente a giugno assieme al voto per le Europee. Al momento c'è un solo nome in corsa già ufficiale, quello dell'avvocato Pino Ruta che con Massimo Romano sta organizzando incontri pubblici per far conoscere agli elettori il suo programma e le sue idee sul futuro di Campobasso.

Tre mesi, forse quattro, più probabilmente meno di cinque, ci separano dalle prossime elezioni amministrative: manca poco per portare alle urne migliaia di elettori nei 56 comuni molisani che la prossima primavera dovranno rinnovare sindaco e consiglieri. La tornata elettorale più importante, è quasi superfluo dirlo, sarà quella del capoluogo di regione: Campobasso è alla fine della sua esperienza legislativa col Movimento 5 Stelle. Oggi la guida la vice sindaca Paola Felice dopo l’uscita anticipata da Palazzo San Giorgio di Roberto Gravina finito tra i banchi dell’opposizione in Consiglio regionale per aver perso le elezioni regionali contro il governatore Francesco Roberti.

Legittimati a riproporsi al giudizio degli elettori i grillini lo sono al pari di ogni amministrazione uscente. Da qui a dire che riusciranno a imporre un loro nome agli alleati di quel campo progressista, che ha già dimostrato tutti i suoi limiti alle regionali, è da vedere. Antonio Federico, attuale coordinatore regionale dei 5 Stelle, sul punto non si sbilancia. “Stiamo discutendo tra noi e valutando diverse possibilità – ha detto – non nego che ci piacerebbe tornare a misurarci nel gradimento coi cittadini elettori per raccontare e far valere le cose fatte per la città in questi cinque anni”. Prematuro, a suo giudizio, è svelare qualunque nome papabile. A sentire lui non è scontato neppure che si riproponga lo schema delle regionali dove dopo un infinito tira e molla sul giornalista molisano Domenico Iannacone, a soli due mesi dal voto, la coalizione fece quadrato su Roberto Gravina che fino a quel momento non aveva nessuna intenzione di candidarsi per la Regione. Purtroppo per lui l’ex sindaco era l’unico nome in grado di mettere d’accordo i dem col M5S (e con Alleanza Verdi-Sinistra più altri tra cui anche Costruire democrazia di Massimo Romano). Ma è anche vero, come dice Federico, “che ogni elezione ha una storia a sé”.

schlein conte gravina fratoianni

Il quadro per le prossime amministrative di Campobasso è ancora più incerto se si volge lo sguardo in casa Pd. Il neo segretario regionale Ovidio Bontempo, forse nel tentativo di rassicurare gli elettori (o di mostrare qualche muscoletto agli alleati), è pronto a giurare che sulle amministrative “il partito è unito e motivato”. Sarebbe un inedito considerando che il Pd ha impiegato quasi quattro mesi solo per mettersi d’accordo sul capogruppo in consiglio regionale.

E mentre ci si esercita a esplorare il proprio ombelico le lancette corrono veloci. Non ci sono candidati, non si sta lavorando a un programma, non c’è neppure dialogo tra i partiti. E lo conferma proprio il segretario che dice: “Non c’è stato ancora alcun contatto”. E’ tutto fermo ancora nei circoli cittadini dove anche quello strumento tanto caro al Pd, le primarie, aleggia come uno spettro anziché essere una bandiera issata alla partecipazione democratica. Meglio ancora se allargata agli altri partiti del centrosinistra. 

Nomi spendibili per Campobasso non mancano, tanto che alle liste Bontempo dice che ci stanno lavorando. Ci saranno sicuramente molti uscenti in corsa, ma sul candidato/a sindaco è buio fitto. Indiscrezioni a parte che pure circolano e che qui preferiamo risparmiare ai lettori dato il clima di enorme incertezza.

Unica eccezione tra i progressisti è rappresentata dall’avvocato Pino Ruta. Lui è candidato, è sicuro. E col consigliere regionale Massimo Romano ha messo su una squadra di persone e professionisti provenienti da vari ambiti e settori. Si sono divisi i compiti organizzandosi in gruppi di lavoro per scrivere un programma e dire agli elettori cosa vogliono fare del capoluogo nei prossimi cinque anni. Non proprio un piccolo dettaglio. Ruta sta prendendo posizioni, e non tutte popolari, su diversi temi: è favorevole alla nuova posta ciclabile urbana che tanto sta facendo discutere. Ma soprattutto con Romano è il promotore di una battaglia per la sanità pubblica: vuole raccogliere firme per far pagare allo Stato il disavanzo da cui i commissari (che lo Stato ha mandato in Molise per il risanamento) non ci hanno salvati in 14 anni. Per farlo sta organizzando incontri pubblici, il  prossimo ci sarà venerdì 19 gennaio alle ore 17 all’hotel San Giorgio.

“Siamo pronti a dialogare con le altre forze politiche, ma andiamo dritti per la nostra strada – ha detto Romano -. Il candidato c’è, le idee pure ed è importante farle conoscere perché il consenso, a meno che non gestisci già il potere, e non è il nostro caso, lo costruisci solo così: uscendo allo scoperto”. Che è esattamente quello che stanno già facendo da un paio di mesi.

Pino Ruta

 

 

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