Verso il voto amministrativo

Comunali, il centrodestra invoca l’unità ma Fratelli d’Italia vuole il candidato sindaco “a Campobasso o Termoli”

Sabato 27 gennaio, o più probabilmente venerdì 2 febbraio, ci sarà il tavolo del centrodestra sulle elezioni Amministrative. Il partito di governo potrebbe candidare come sindaco per Campobasso l'ex consigliere comunale Francesco Pilone e lasciare Termoli alla Lega o a Forza Italia. Sul capoluogo la partita s'infiamma coi Popolari per l'Italia che rischiano di spaccare la coalizione.

Entro la fine di questa settimana, forse a metà della prossima, il centrodestra si riunirà per iniziare la trattativa tra i partiti sulle prossime elezioni comunali del Molise. Al centro della discussione le sfide più significative: Campobasso e Termoli. Ciascuno con le rispettive e legittime ambizioni siederà a questa prima riunione della coalizione che dovrebbe tenersi a Campobasso sabato 27 gennaio o più probabilmente venerdì 2 febbraio.

Segretari e referenti politici a vari livelli di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Popolari per l’Italia, Udc e Noi moderati saranno i principali giocatori di una partita dal risultato che non è scontato. Esattamente come per il campo progressista, infatti, anche il centrodestra rischia frizioni, crepe e spaccature che possono mettere a repentaglio quell’unità invocata da tutti.

La prima rivendicazione che potrebbe far saltare il banco è quella che porterà il senatore Costanzo Della Porta il quale, pur auspicando “una significativa aggregazione” delle forze politiche del suo campo, magari con uno sguardo buttato anche alle espressioni civiche, ha già detto che Fratelli D’Italia esprimerà una candidatura apicale “o per Campobasso o per Termoli”. Il risultato raggiunto alle elezioni politiche e alle regionali è il primo criterio che il sindaco di San Giacomo degli Schiavoni vuole far valere. Sulla casella delle due che resterà liberà “deciderà la coalizione”. Della Porta – che sui nomi non si sbilancia – avrebbe anche qualche idea sulla persona adatta a guidare la coalizione di centrodestra di Campobasso.

I nomi non li fa nessuno, tantomeno il Senatore di FdI, ma quello che circola con maggiore insistenza negli ambienti è il nome di Francesco Pilone. Cattolico, moderato, con una lunga esperienza da consigliere di minoranza durante la legislatura di Antonio Battista, l’ex esponente di Democrazia Popolare è stato capace di farsi notare. Molti ricordano ancora le sue battaglie per la famiglia tradizionale e le posizioni conservatrici – ma non antidemocratiche – sul Pride. Potrebbe essere proprio lui la figura di sintesi tra l’ala moderata e la destra moderna e sociale incarnata da FdI di cui, lo ricordiamo, ha preso la tessera nel 2019. Cinque anni fa il suo nome circolava come quello di un possibile candidato sindaco. A santini elettorali pronti Pilone sparì dalla lista del partito di Giorgia Meloni. Un lustro dopo è pronto a tornare: “Ho dato la mia disponibilità – ha detto – ma l’unità resta al primo posto e non andremo al tavolo per battere i pugni. Non dobbiamo commettere errori strategici ma resto convinto che la rivendicazione di FdI sia giusta: siamo il primo partito a livello nazionale, regionale e sulla città di Campobasso”.

Pilone Cancellario Fasolino  Comune Campobasso

Oltre a godere di un naturale effetto traino per essere un partito di governo, Fratelli d’Italia, a più di dieci anni dalla sua fondazione, non ha un governatore di Regione del suo partito (Roberti è espressione di Forza Italia) e neppure un sindaco in un Comune importante.

Mario Annuario

“Nel 2019 non abbiamo opposto resistenza alla Lega che ha candidato Maria Domenica D’Alessandro (la ex candidata sindaca non vinse al primo turno per poco più di 370 voti e poi perse il Municipio al ballottaggio contro Roberto Gravina del M5S) – ricorda oggi il capogruppo di FdI a Palazzo San Giorgio, Mario Annuario, che sarà sicuramente nella lista del partito di Giorgia Meloni –. Penso che questa volta tocchi a noi”.

Il problema è che ci sono anche altre posizioni e nomi spendibili (Stefano Maggiani, l’amministratore di Funivie Molise Fausto Parente e, per la Lega, quello di Alberto Tramontano). E poi c’è Salvatore Colagiovanni dei Popolari per l’Italia. Già campione di preferenze nel 2019 (è stato il più votato di Campobasso) l’ex assessore al Commercio ha già detto che per queste comunali non accetterà compromessi al ribasso.

“Competenza ed esperienza saranno le qualità necessarie per affrontare i tempi durissimi che abbiamo di fronte” ha detto Vincenzo Niro, già sottosegretario per la giunta regionale e vicepresidente nazionale dei Popolari. Anche per lui il peso specifico del partito sulla città capoluogo è da rivendicare senza fare esibizioni muscolari. “Meglio concentrarsi sulle cose da fare e su criteri da adottare altrimenti rischiamo di commettere gli errori del passato (il riferimento è alla D’Alessandro, ndr) o, peggio ancora, di spaccarci (e qui invece Niro fa riferimento a Isernia dove la frattura insanabile nella coalizione nel 2021 ha favorito la vittoria di Piero Castrataro sostenuto da Pd e 5 Stelle, ndr)”.

Più dialogante il commissario regionale del partito di Salvini, Michele Marone: “La Lega è compatta con tutto il centrodestra, dobbiamo essere uniti se vogliamo vincere, lo abbiamo già dimostrato”.

Un concetto, del resto, ribadito anche dal consigliere comunale Mimmo Esposito che in qualità di coordinatore di Forza Italia su Campobasso ha detto che “il partito sta crescendo, contro ogni pronostico dei detrattori, ma la nostra crescita andrà di pari passo con la determinazione di continuare a fare squadra con l’intero centrodestra nell’interesse delle comunità che amministriamo. Questo proposito nazionale è di certo la stella polare che guiderà anche l’azione locale nei tavoli regionali. Campobasso e Termoli sono appuntamenti importanti dove contribuiremo con determinazione e valore. Stiamo costruendo liste forti, partecipate dalla società civile, ma non solo, facendo tesoro delle esperienze maturate che saranno sfruttate in maniera costruttiva nell’interesse della squadra”.

Insomma, per Forza Italia “Campobasso e Termoli devono parlare la stessa lingua del governo regionale e nazionale” e di questo ne è convinto anche il senatore Lotito che sarà al tavolo del centrodestra.

Per il capogruppo al Comune di Campobasso “Forza Italia ha saputo far sentire la propria voce in questa consiliatura con un impegno che il partito valorizzerà; nella città di Termoli poi – e qui anche quella del berlusconiano Esposito sembra una rivendicazione – dove Forza Italia aveva espresso il candidato sindaco Francesco Roberti, oggi presidente della Giunta regionale del Molise, sarà ulteriormente importante dare continuità amministrativa per proseguire il lavoro avviato”.

Se il suo ragionamento dovesse andare in porto Forza Italia esprimerebbe il candidato sindaco a Termoli. Campobasso potrebbe prenderla Fratelli d’Italia lasciando a bocca asciutta Lega e Popolari per l’Italia. Ma la trattativa è appena iniziata.

Roberti Esposito
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