Campobasso

Ventinovenne trovato morto nel suo letto, chiuse le indagini: non si è trattato di overdose

Accadeva a novembre dello scorso anno, quindi l'inchiesta della Procura per accertare le cause del decesso e l'esito dell'autopsia: il giovane non aveva consumato sostanze stupefacenti

Era novembre 2022 quando la Procura di Campobasso convocò un vertice al Palazzo di giustizia per accertare le cause del decesso di un giovane campobassano di 29 anni.

Trovato senza vita nel suo letto dalla moglie, il passato da tossicodipendente lasciò ipotizzare che quella morte potesse essere stata causata dalla cessione di sostanze stupefacenti.

Quindi fu chiesta e ottenuta l’autopsia con l’intento preciso di spiegare il motivo della morte di una persona così giovane nonché di verificare la presenza nei tessuti di sostanze stupefacenti “indicandone il dosaggio e il loro ruolo causale o con causale nel decesso”.

L’autopsia è stata eseguita dal professore Pietro Antonio Ricci docente di medicina legale presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, e dalla professoressa Maria Pieri docente di medicina legale presso il Dipartimento di scienze biomediche avanzate dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Nel frattempo i carabinieri hanno eseguito tutti gli accertamenti previsti nell’ambito del fascicolo giudiziario aperto sul decesso, in attesa dell’esito dell’autopsia che, inoltrato in questi giorni agli uffici inquirenti, ha smontato l’ipotesi di una morte avvenuta per presunta overdose di sostanze stupefacenti.

Il 29enne, infatti, nell’ultimo anno si era sottoposto volontariamente ad una cura terapeutica in comunità, non soffriva di patologie particolari. Era soltanto obeso.

Tornato a Campobasso, dopo aver trascorso 13 mesi presso una comunità di recupero, era rientrato con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle il suo passato da tossicodipendente. E aveva iniziato anche il percorso al Serd per eliminare il metadone.

Non assumeva farmaci se non quelli prescritti per la terapia utile per la disintossicazione. L’autopsia, infatti, non ha riscontrato alcuna traccia di droga.

La causa della morte del ventinovenne secondo i medici legali è compatibile con una morte naturale da correlare a collasso cardiocircolatorio irreversibile con morte cardiaca improvvisa secondaria ad aritmia cardiaca maligna in un soggetto con edema polmonare, colangite cronica, edema cerebrale, congestione pluriviscerale e con un riscontro tossicologico di modeste concentrazioni di farmaci quali ansiolitici e antipsicotici. Si chiude l’indagine per sospetto decesso causato da altro reato, il 29enne è morto per un infarto che l’ha portato via per sempre dall’affetto dei suoi cari.