Mercoledì alle 14,30

Termoli-Campobasso, obiettivi diversi ma una gara che può valere una stagione

Al Cannarsa il derby fra i giallorossi in coda alla classifica e i rossoblù che guardano tutti dall'alto

È una gara di quelle che può valere una stagione, che mette in palio “solo” tre punti, ma che hanno un peso specifico altissimo. È il derby regionale, quello per eccellenza, Termoli e Campobasso si affrontano al “Cannarsa” in un inedito turno infrasettimanale, ultima del girone di andata prima di rimandare al 2024 i sogni salvezza in casa Termoli e quelli ben più nobili, in casa rossoblù.

E se il Campobasso arriva lanciatissimo all’appuntamento del giro di boa, il Termoli si lecca le ferite e fa mea culpa dopo l’incredibile partita di L’Aquila, una squadra a due facce, capace di far sognare i tifosi nel primo tempo e di destare preoccupazioni notevoli per l’incapacità di portare in porta una vittoria che sembrava già messa in tasca. Contro il Campobasso torna a guidare la squadra dalla panchina il tecnico Massimo Carnevale, che scontata la squalifica al “Gran Sasso d’Italia” riprende il suo posto in campo.

Questa squadra ha bisogno di punti pesanti per credere nella salvezza e dimostrare che ci siamo anche noi” – aveva detto il trainer campano prima di L’Aquila, ci avevano creduto tutti, soprattutto dopo i primi 45’ da far strabuzzare gli occhi anche agli scettici e poi il crollo, inspiegabile nella ripresa, con la squadra allo sbando proprio nel suo punto fermo, la difesa: “E’ stato un blocco psicologico, da dimenticare in fretta, abbiamo avuto paura di vincere”- ha detto Filippo Argano, il preparatore atletico dei giallorossi a fine partita, nelle interviste post-L’Aquila. Una spiegazione che la dice lunga sulle lacune di una squadra che pare soffrire dello stesso male da inizio stagione. È sempre così che si spiegano i crolli di Tivoli, Fano, Fossombrone, L’Aquila, possiamo metterci dentro anche il pari di Notaresco, con la squadra incapace di confermare sul campo, per novanta minuti, quanto fatto di buono.

E contro il Campobasso, il tecnico giallorosso ha convocato ventuno giocatori, tutti a disposizione di Carnevale, anche se potrebbero esserci cambi nell’undici di partenza, fra acciacchi vari e gestione delle forze per i due incontri ravvicinati. Ad ogni modo con Lombardo fra i pali la difesa dovrebbe schierarsi come di consueto con Garzia, Hutsol, Caiazza e Barchi, mentre in mediana con Scoppa, agirà Longo – subito in gol all’esordio e giocatore che sarà fondamentale per gli equilibri della squadra – insieme ad un under, Rinella o Maiorino i candidati ad una maglia da titolare con Thiaw pronto eventualmente a subentrare nella ripresa. In attacco agirà sicuramente Hernandez, ma restano da verificare le condizioni di Esposito, uscito ad inizio ripresa per il solito problema alla pianta del piede, mentre Burzio scalpita per una maglia da titolare, insieme a Ousfar e Gabrielli che si contendono l’ultimo posto nell’undici titolare.

L’ex di turno: E’ stato al centro delle voci di mercato per un mese, destinato a partire, poi rimasto a Termoli per guidare i giallorossi alla salvezza. E nel derby ritrova una delle sue ex squadre. Vittorio Esposito torna ad incrociare la maglia del Campobasso che ha vestito in tre stagioni. La prima nel 2007-09, stagione di serie D e solo 8 presenze all’attivo per l’attaccante di San Martino in Pensilis, all’ora diciannovenne di talento, poi tornato nel capoluogo molisano nel campionato 2012-13, esperienza breve in quel Campobasso 1919 che lasciò a dicembre per approdare a Sulmona. L’ultima invece ha lasciato il segno: Esposito è stato nel Campobasso 2020-21, quello del ritorno dei rossoblù in serie C, 28 partite, 9 gol, uno dei protagonisti di quella cavalcata. Fu forse l’unica occasione in cui l’attaccante rilasciò un’intervista “Ma solo perché vincemmo il campionato” ha ripetuto più volte l’attaccante.

Al “Cannarsa” il fischio d’inizio ci sarà alle ore 14.30, nella sfida con il Campobasso arbitrerà Michele Pasculli della sezione di Como, coadiuvato dagli assistenti Matteo Siracusano di Sulmona e Roberto Maroni di Fermo.

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