Storia

Medaglia commemorativa a San Giacomo per i tre fratelli Galasso: tutti e tre morti giovani durante la Prima Guerra Mondiale

Evento realizzato con il Ministero della Difesa, alla presenza dei bambini della scuola elementare. Il sindaco e senatore della Porta: "Un tributo ai figli di questa terra e a tutti i militari italiani che a qualsiasi latitudine portano la pace nel mondo".

Ettore Galasso è morto a 30 anni, era un soldato. Nicola Galasso a 27 anni, era caporale. Antonio Galasso ha perso la vita a 25 anni, era u soldato. Tre fratelli, deceduti tra il 1915 e il 1917. Tutti e tre di San Giacomo degli Schiavoni, “figli di questa terra che oggi li omaggia e con loro omaggia i nostri militari che a qualsiasi latitudine portano la pace nel mondo”, le parole di Costanzo Della Porta, senatore della Repubblica e sindaco del comune bassomolisano teatro di una celebrazione speciale, oggi, per la memoria storica e la memoria del sacrificio di vite che segna le guerre.

La scuola “Benedetto Croce” di San Giacomo ha ospitato, nel piano terra appena ultimato con i lavori di completamento dell’edificio, la cerimonia di conferimento della medaglia commemorativa dei caduti in guerra al Comune, un evento realizzato con la collaborazione del Ministero della Difesa, per il quale era presente il colonnello Nicola Piscicelli, che ha consegnato la medaglia al Comune di San Giacomo davanti a numerose autorità, soprattutto militari, e a una rappresentanza di bambini delle elementari che ha intonato poi alcuni canti patriottici.

La parte relativa alla ricostruzione storica è stata affidata a Oscar De Lena, presidente dell’Archeoclub, che ha ricostruito il contesto della Grande Guerra (prima guerra mondiale) e le vite, ricordando che dietro ogni pagina di storia ci sono volti, sofferenze, esistenze. La famiglia Galasso, come si apprende anche da archivi storici, fa parte di quelle famiglie che hanno perso ben tre figli nelle stesse circostanze. Antonio, Ettore e Nicola erano figli di Ferdinando e di Cristina Conte, tutti e tre nati a San Giacomo degli Schiavoni. Antonio è morto nel 1917, Ettore nel 1916 a Faenza, Nicola nel 1915 sepolto nel cimitero militare di Aquileia.

Presenti in platea militari dell’esercito italiano, bersaglieri, vertici militari del territorio, rappresentanti di Prefettura e Maria Chimsso, da poco direttore dell’ufficio scolastico regionale del Molise.

Dalla Grande Guerra una riflessione sul  valore e la necessità della pace, oggi più attuale e importante che mai in un contesto geopolitico di equilibri precari e tensioni internazionali. Sono stati circa 650mila i soldati italiani morti nel conflitto 1915-1918, e il pensiero durante la cerimonia è andato inevitabilmente allo sforzo che gli stessi militari, che ancora prima che combattenti sono messaggeri di valori di democrazia e libertà, fanno per la pace. “Una missione – la sintesi del sindaco Costanzo Della Porta, senatore di FdI – nella quale siamo imbattibili”.

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