La polemica

Il Molise affonda e la politica si azzanna sui 60 anni della Regione. Il presidente del Consiglio rivela: “Festa a mia insaputa”

Dura presa di posizione del presidente del Consiglio regionale in apertura della seduta di oggi: "Desistete da qualsiasi iniziativa, l'organizzazione spetta a me". Intanto però Micone ha già organizzato un evento con TRSP per domani sera al Savoia. E' bagarre.

Questa festa per i 60 anni del Molise non s’ha da fare. È stata una scena surreale quella vissuta questa mattina in apertura di consiglio regionale quando il presidente Quintino Pallante ha fatto una comunicazione all’aula in riferimento al prossimo anniversario dell’istituzione della Regione Molise, datata 27 dicembre 1963.

“Le giornate e gli altri eventi celebrativi delle istituzioni della regione Molise sono programmati e organizzati a cura delle Presidenza del Consiglio regionale. Questa presidenza non è stata coinvolta nell’organizzazione dell’iniziativa del 21 dicembre. Vi invito a desistere da qualsivoglia iniziativa rivolta a elaborare proposte alternative e organizzazione di eventi anche in considerazione dell’attuale assenza del presidente Roberti, la cui la partecipazione è imprescindibile. Pertanto non si ritiene di voler programmare alcuna iniziativa celebrativa relativamente alla festa del Molise e vi invito al rispetto della normativa regionale”.

Una nota dai toni piuttosto duri ma senza un destinatario preciso. Logica vuole che fosse indirizzata a un esponente della maggioranza che si è esposto nell’organizzazione di un evento programmato per domani al Teatro Savoia di Campobasso lasciando fuori sia Pallante che Roberti, quest’ultimo ancora convalescente dopo l’operazione al cuore. L’evento programmato alle 21 del 21 dicembre porta la firma di un’emittente televisiva regionale (TRSP, che fa capo a Federico Mandato) e ha il patrocinio dell’assessorato alla Cultura e al Turismo (Salvatore Micone). 2 + 2 fa 4, quindi è facile ipotizzare che la reprimenda di Pallante fosse indirizzata all’assessore Salvatore Micone. Curiosamente, entrambi eletti con Fratelli d’Italia.

Uno sgarbo istituzionale, un dispetto da politica di cortile, una semplice dimenticanza da chi non conosce l’Abc delle istituzioni? La scena di stamane ha lasciato basiti anche molti consiglieri di opposizione. Prima Andrea Greco del Movimento 5 Stelle e poi Micaela Fanelli del Partito Democratico hanno espressamente chiesto a Quintino Pallante di fornire ulteriori dettagli su quanto avvenuto ma il presidente dell’assise li ha completamente ignorati proseguendo con gli ordini del giorno previsti.

Festa Molise

Restano però i dubbi: Perché qualcuno si prende la libertà di organizzare un evento all’insaputa delle massime cariche istituzionali della Regione? E perché l’assessorato alla Cultura e al Turismo concede il patrocinio? E ancor di più: sono stati stanziati dei soldi pubblici per l’organizzazione dell’evento e a vantaggio di chi?

Un fatto che se da un lato mostra ancora una volta le spaccature anche in termini puramente formali all’interno del centrodestra regionale, dall’altro evidenzia anche un’altra verità: il Molise compie 60 anni ma ha ben poco da festeggiare. E’ una Regione in chiaro stato di dissesto, con oltre 600 milioni di euro di deficit, la tassazione più alta d’Italia e nella quale sono state appena aumentate ulteriormente le tasse nel tentativo di abbozzare un piano di rientro dal debito fino al 2050. Ma nel 2050 il Molise, come Istituzione, esisterà ancora? I dubbi sono tanti, e legittimi. Forse, invece di dare mancette a qualche televisione amica (non si sa bene poi con quale pretesto) senza nemmeno spiegare la ratio della scelta (il 21 è domani, non tra un mese), sarebbe opportuno cominciare a ragionare sulla soppressione del Molise come ente politico e avviare una negoziazione con le regioni limitrofe. Un confronto serio, e il prima possibile. Prima di restare col cerino in mano ed esaurire fino all’ultima ‘merce di scambio’ per una uscita di scena, se non trionfante, almeno dignitosa.

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