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Clochard trovato carbonizzato a Pozzo Dolce, identificazione vicina: la certezza da Tac e autopsia sui resti

Conferito dalla Procura incarico al medico legale Cristian D'Ovidio che sottoporrà i resti a Tac total body e dentale, quindi a esame autoptico con estrazione del DNA. Pochi i dubbi sulla identità della vittima, ma occorre la certezza scientifica. "Stiamo indagando in ambiente dei clochard" spiega la procuratrice capo di Larino Antonelli.

La Procura della Repubblica di Larino è vicinissima alla identificazione del clochard il cui corpo è stato trovato carbonizzato mercoledì scorso durante le operazioni di spegnimento di un rogo a Pozzo Dolce. Per avere la certezza che quel corpo sia appartenuto effettivamente a un giovane senzatetto comunitario sul quale gli inquirenti hanno concentrato le attenzioni, bisognerà attendere la Tac total body e dentale, che verrà effettuata domani mattina all’Istituto di medicina legale di Chieti, e la successiva autopsia che si svolgerà dopodomani, mercoledì. È stato conferito incarico al medico legale Cristian D’Ovidio che oggi riceverà in carico il corpo, trasferito dall’obitorio del San Timoteo al Policlinico di Chieti dove ci sono attrezzature idonee alla tipologia di accertamenti necessari.

Ieri, domenica, il parroco della chiesa di Sant’Antonio ha invitato i fedeli a “pregare per il trentenne morto a Pozzo Dolce”, lasciando intendere che i dubbi siano ormai pochi sul nome di quell’uomo, irriconoscibile ad eccezione di una catenina di metallo al collo, dettaglio che ha giocato un ruolo nella procedura di assegnazione di un nominativo. Il parroco ha fatto riferimento alla scomparsa, proprio da mercoledì scorso, di un giovane di probabile nazionalità rumena che non si è più presentato per ricevere aiuti e pasti caldi consegnati dai volontari, i quali hanno fornito un elenco di nominativi alla polizia.

Il fascicolo aperto dalla Procura di Larino è per incendio doloso a carico di ignoti, ma non è escluso che il capo di imputazione possa essere modificato sulla base di elementi acquisiti.

“Stiamo indagando nell’ambito dei clochard” dichiara la procuratrice capo di Larino Elvira Antonelli, che non esclude l’ipotesi che dietro il rogo ci sia stato altro. “Non ci sono elementi allo stato attuale per poterlo dire con certezza – aggiunge –  ma sono in fase di svolgimento precisi accertamenti nell’ambiente dei senzatetto”.

L’identità dell’uomo ancora senza un nome ufficiale potrebbe essere confermato in modo scientifico dall’esame Tac, utile anche a una verifica rispetto a eventuali passaggi della vittima presso strutture sanitarie che hanno conservato i dati personali. Si procederà poi anche all’esame del DNA. Pozzo Dolce rimane sotto sequestro giudiziario.

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