E’ trascorsa una settimana fa dal giorno dei funerali del piccolo Alessandro Mignogna. Dodici giorni, invece dalla notte della tragedia che ha distrutto per sempre una famiglia e portato dolore e angoscia in una intera popolazione. Quella di Campobasso e del Molise. Che si è stretta, sin da subito, attorno a papà Paolo e mamma Nicoletta, attorno ad Antonio di 12 anni che si sta riprendendo dall’intossicazione di monossido di carbonio dopo il ricovero al Santo Bono di Napoli e alla piccola Miriampia di 4 anni.
Questa sera, il lungo abbraccio di Campobasso ad Alessandro e alla sua famiglia, è tornato a farsi sentire. Prima la santa messa nella chiesa di San Giovanni Battista, dove Alessandro frequentava i lupetti scout, poi la fiaccolata che ha attraversato le vie del quartiere.
“Un angelo è volato in cielo… Ciao Alessandro”. Recita così lo striscione che accompagna il corteo di luci accese nella serata di oggi, sabato 30 dicembre.
Tanti gli amici di Alessandro e dei genitori. Ma c’è anche chi semplicemente, con dolore, ha voluto manifestare così la propria vicinanza. E sofferenza per una perdita inconsolabile.
Era la notte del 18 dicembre quando un incendio divampato nella casa della famiglia Mignogna a causa di un computer che surriscaldandosi ha mandato in fiamme il divano, ha ucciso Alessandro e rischiato di togliere la vita a tutta la famiglia. I vigili del fuoco, hanno tirato fuori dalla casa avvolta dal velenoso fumo nero, il piccolo di nove anni, il fratello di 12 e la mamma, esanimi. Il papà e la piccola di 4 anni erano sul balcone, impossibilitati a poter fare qualunque cosa. Una tragedia che ha spezzato i cuori di tutti.
E questa sera in tanti hanno camminato per le strade del quartiere San Giovanni, con una fiaccola bianca per consolidare vicinanza alla famiglia e ricordare la piccola vita di un bambino dolcissimo amato da tutti.
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