Parla il dg asrem di santo

“Area grigia, bolle e vaccini”: il nuovo vocabolario della prevenzione contro la risalita dei contagi Covid

Col reparto di Malattie infettive del Cardarelli già al limite della capienza per gli infetti Covid e col Pronto soccorso sovraffollato da chi scopre di avere un tampone positivo quando si rivolge all'ospedale per ragioni diverse dal Coronavirus, come si gestiscono i pazienti? Lo abbiamo chiesto al nuovo direttore generale dell'Asrem: "L'arma più potente è la vaccinazione"

Era in viaggio verso Roma quando il suo cellulare ha iniziato a squillare: il Pronto Soccorso di Campobasso – questo gli è stato comunicato – era pieno di gente positiva al Coronavirus in attesa di essere indirizzata ai piani superiori dell’ospedale Cardarelli. Non in quello deputato all’isolamento degli infetti, la Uoc di Malattie Infettive che – come abbiamo raccontato anche ieri – era già al limite della sua capienza.

Sabato 9 dicembre è un giorno che il direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo, non dimenticherà facilmente. “E come potrei, ho mollato tutti gli impegni e sono rientrato. Quel sovraffollamento in reparto meritava una risposta immediata”.

Di santo asrem

 Ed è esattamente ciò che avete cercato di fare, ma in che modo?

“Ho convocato una riunione ad horas con il primario di Malattie Infettive e del Pronto Soccorso, col responsabile degli infermieri e con la direzione sanitaria ospedaliera. Personale, infermieri e ausiliari, che ringrazio fin da subito, hanno dato disponibilità per potenziare i reparti più sotto pressione con l’aumento del numero degli infetti. Poi, per quanto riguarda la programmazione, ho convocato anche il Comitato infezioni ospedaliere da cui sono emerse sostanzialmente due indicazioni principali”.

E cioè quali?

“Per i positivi Covid che arrivano in ospedale con i sintomi dell’infezione il reparto deputato è quello di Malattie infettive. Per chi, invece, viene ricoverato per la frattura di un femore o per una occlusione intestinale – si tratta solo di esempi – e scopre solo allora la sua positività facendo un tampone all’ingresso, abbiamo creato un’area grigia multidisciplinare in cui è possibile isolarli per evitare la diffusione del contagio”.

Ma questa area è solo a Campobasso?

“No, anche al San Timoteo di Termoli e al Veneziale di Isernia”.

E se anche queste dovessero arrivare presto a capienza massima? Del resto con la risalita dei contagi non è difficile immaginarlo.

“In quel caso i positivi, che sono per lo più asintomatici ed erano stati ricoverati in ospedale per altre patologie, andranno nel reparto deputato alla cura della loro problematica”.

E quindi saranno insieme a tutti gli altri?

“No, saranno in stanze di isolamento, quelle che comunemente vengono chiamate bolle e che si trovano in fondo ai corridoi dei reparti dove potrà accedere personale sanitario seguendo un protocollo in grado di evitare la propagazione dell’infezione agli altri degenti”.

Certo però che se avessimo avuto la Torre Covid oggi non saremmo qui a parlarne…

“Mi risulta che è prevista una riunione in Regione, meglio chiedere a loro che a noi dell’Asrem. Quello che invece posso dire è sicuramente di evitare inutili allarmismi ma soprattutto di vaccinarsi. La campagna di prevenzione ha numeri troppo bassi, sabato è previsto un open day a Campobasso, Termoli e Isernia dove, senza prenotazione, ci si potrà proteggere dal Coronavirus. E’ la migliore arma di difesa che abbiamo per evitare di affollare i reparti ordinari, utilizziamola per piacere”.

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