E’ stato sbalzato fuori dall’auto, colpita da un autobus della Sati sul rettilineo della Statale Adriatica. Per Flavio C., termolese di 13 anni, non c’è stato niente da fare. La corsa disperata in ambulanza, con il mezzo della Misericodia a sirene spiegate, si è arrestata all’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, vinta dalla morte. Una morte che ha spezzato il cuore alla comunità bassomolisana, nello stesso giorno in cui il Molise si è svegliato con la tragica notizia di un bambino di 9 anni morto probabilmente per asfissia, durante il sonno, nella sua cameretta di Campobasso.
L’incidente stradale odierno, uno dei più terribili che la cronaca locale ricordi, è avvenuto poco dopo le ore 16. Il padre del bambino, 54 anni, è gravissimo. Ha riportato fratture multiple, danni ai polmoni e agli arti inferiori. La prognosi è strettamente riservata. I medici del San Timoteo, dove è arrivato con una seconda ambulanza, lo hanno intubato. Non è escluso il trasferimento presso un’altra struttura specializzata di fuori regione, forse già in serata. L’uomo sta lottando tra la vita e la morte, mentre nel tardo pomeriggio anche la moglie, mamma del piccolo, è stata ricoverata. Lei non si trovava sull’auto colpita dal bus, ma quando le hanno comunicato quello che era accaduto si è sentita male.
E’ una tragedia immane, una famiglia distrutta. Questa come quella avvenuta a Campobasso, che resta ancora avvolta da dubbi relativi alla dinamica, al vaglio della Polizia Stradale, arrivata da Campobasso con una pattuglia. Sono tre, compessivamente, i feriti. E sono tre le auto coinvolte oltre all’autobus.
Intorno alle 16 la Statale Adriatica si è trasformata nel palcoscenico del dolore e dell’incredibile, perchè la dinamica del sinistro, avvenuto in due riprese, è stata davvero particolarmente sfortunata. Al vaglio della Polizia Stradale, arrivata da Campobasso con una pattuglia, la dinamica del sinistro. Secondo quanto appreso tutto è avvenuto in due momenti distinti. Forse un sorpasso azzardato all’origine el dramma, che ha innescato lo scontro tra la C-Max sulla quale viaggiavano padre e figlio – diretti a Vasto per una terapia sul bambino, che soffre di un disturbo agli arti inferiori – e l’Alfa 159, che dopo l’impatto è finita in una cunetta.
La Ford è rimasta ferma e incidentata in mezzo alla strada, ed è stato a quel punto che è stata colpita dall’autobus proveniente da Pescara e diretto a Termoli come un proiettile. La parte frontale e laterale del veicolo è stata sventrata, il bambino è stato sbalzato all’esterno. I soccorritori lo hanno raccolto agonizzante sull’asfalto, mentre sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Termoli ad estrarre il padre dall’abitacolo accartocciato. Feriti anche conducente e passeggero dell’altra vettura, mentre l’autista e i passeggeri dell’autobus non si sono fatti nulla, sebbene siano sotto choc.
Il traffico è stato deviato e in parte regolato a senso unico alternato per consentire i rilievi e l’accertamento della dinamica prima della rimozione dei mezzi. Un pomeriggio, nella settimana che precede il Natale, segnato dal sangue e dal dolore collettivo per una vita fragile spezzata in questo modo apparentemente assurdo. Le operazioni sono andate avanti fino a tardi, complicate dal buio precoce di dicembre.
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