L'intervista

Livio e il suo sogno: esportare nel mondo la pizza contemporanea campobassana col marchio “doc”

Da quando ha iniziato questo lavoro ha sempre desiderato divulgare e far conoscere il suo format alla gente, non solo in Italia. Finora ha portato un impasto "rigorosamente campobassano" in oltre sei stati europei e in Sud America ma "questo non è un traguardo bensì soltanto un punto di partenza"

Livio Troise ha 46 anni. Nato a Campobasso, è il 2014 quando si affaccia al mondo della pizza napoletana. Si appassiona, la osserva, la studia e decide di “reinventarla” portando il profumo, gli usi e la tradizione della “mia Campobasso tra farine ed ingredienti”.

Da quando ha iniziato il suo lavoro di chef pizzaiolo ha sempre desiderato divulgare e far conoscere il suo format alla gente e non solo in Italia.

Quindi è sbarcato a Monaco di Baviera, a Parigi, in Irlanda, in Spagna, nella Repubblica Domenicana, ottenendo riscontri e risultati eccellenti eppure per lui “questi non sono traguardi, bensì soltanto punti di partenza”. Il suo obiettivo, infatti, è esportare la sua passione nel mondo. Prossimi obiettivi sono Dubai e Stati Uniti.

La sfida è tra quelle più ambiziose: portare a tavola la pizza contemporanea campobassana col marchio doc.

La sua pizza è una vera e propria istituzione: farine molisane con grano coltivato in mondo naturale, lievitazione a temperatura ambiente “come facevano i nostri avi”, olio di oliva molisano e poi condimenti con tutti i “nostri prodotti, quelli della nostra terra. Capaci di dare all’impasto un sapore autentico e originale”.

La pizza campobassana di Livio, ha un sapore inconfondibile e rappresenta una vera e propria rivoluzione “d’amore – spiega – L’ho capito quando sono stato chiamato in Europa, in pizzerie tedesche, francesi irlandesi, tutte curiose di assaggiare il mio prodotto. E lo sguardo di piacere e fierezza dopo l’assaggio è stata una delle mie più grandi soddisfazioni”.

 Le ricette a firma di Livio Troise sono numerosissime e le recensioni di apprezzamento pure.  “Il pubblico europeo – continua lo chef pizzaiolo – ha subito apprezzato quella che io chiamo pizza contemporanea campobassana. I miei ingredienti sono il prodotto della tradizione campobassana. Ovviamente seguo la stagionalità e ogni giorno cerco di creare e sperimentare gusti diversi per capire come risponde il pubblico. Ora punto a quello americano”.

Livio pizza
Livio pizza
Livio pizza
Livio pizza

Dai bambini agli ottantenni, dagli italiani espatriati, ai cittadini d’Europa, finora dove Livio ha lavorato ha lasciato il segno: una lunga fila pronta ad assaggiare la sua pizza.

A colpire i clienti è la ricchezza del menu, la genuinità degli ingredienti, l’impasto digeribile e croccante, la creatività nella scelta dei diversi gusti. Perché Livio lo ribadisce a chiare lettere: “il segreto di una buona pizza lo trovi nelle materie prime che devono essere di grande qualità e poi nel lavoro di produzione dell’impasto che ho studiato negli anni dedicando passione e amore a questa professione”.

Ammette di essere stato fortunato perché “ho incontrato imprenditori che hanno sposato senza riserve il mio modo di intendere la pizza: puntare al gusto, alla qualità degli ingredienti e al rispetto delle tradizioni”. Ecco perché “oggi lavoro ad un sogno: il marchio doc e il volo verso Dubai e gli Stati Uniti d’America”.

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