Progetto emerim

L’innovazione tutta termolese per la pulizia dei fondali, Guidotti: “Non solo porti, ideale anche per fiumi e laghi”

Risultati oltre le aspettative per il progetto Emerim presentato stamane sulla motonave Zenit nello scalo di Termoli da parte della O.P. San Basso e della startup Innovation Sea

Una giornata conclusiva che in realtà non è che un punto di partenza: gli obiettivi di Emerim, il progetto ideato e realizzato dalla cooperativa di pescatori O.P. San Basso in collaborazione con la società di start up Innovation Sea e l’associazione di categoria nazionale Federpesca, con l’obiettivo della “Protezione e ripristino biodiversità degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili”, sono ambiziosi e già quanto fatto in soli due mesi di attività è andato oltre le previsioni e le aspettative, aprendo nuovi squarci per la ricerca in questo campo. Lo ha raccontato bene oggi, a bordo della Motonave ‘Zenit’ sul molo Nord Est del porto di Termoli, Domenico Guidotti, l’ideatore di questa start up innovativa – non solo nel nome – che ha l’obiettivo di tutelare il bene mare salvaguardando l’ecosistema marino e la risorsa ittica, e che si è già guadagnato una visibilità oltre confine.

E non è un caso: è la prima volta in Italia che una barca antinquinamento (della flotta Guidotti Ship) e un peschereccio si ritrovino insieme a ripulire i fondali marini con la tecnica della pesca a volante. Un orgoglio tutto termolese e molisano. Una sperimentazione che è stata già applicata a laghi e fiumi e che potrà essere ‘esportata’. “Il settore produttivo della pesca – ha detto intervenendo all’evento Sandra Scarlatelli dalla Regione, portando i saluti dell’assessore Micone – è trainante per il nostro territorio, da parte nostra c’è e ci sarà attenzione massima”.

Oggi, 16 novembre, alla presenza di diverse autorità e dei tanti alunni dell’Istituto Industriale Majorana di Termoli che hanno partecipato attivamente alle attività, sono stati dunque presentati i risultati del progetto Emerim il cui ‘cuore’ è rappresentato da una azione di pulizia del mare – nello specifico si è andati ad agire in tre aree considerate ‘critiche’ del porto di Termoli, dove si annidano continuamente rifiutimediante l’utilizzo di rov (sottomarini) e droni (aerei), per vedere in maniera incrociata e contestuale quel che c’è in acqua, e attraverso un ecoboat denominata Dolphin che “ha raccolto mediamente in una uscita quello che in genere raccolgono due pescherecci messi insieme”.

Mare più pulito col progetto Emerim

 

Complessivamente – il dato fornito – sono stati raccolti 140 chilogrammi di rifiuti solo se ci riferiamo alla plastica. “Lo stato del nostro mare Adriatico – ha spiegato in questa intervista Basso Cannarsa della cooperativa di pescatori – non è drammatica ma non bisogna abbassare la guardia e soprattutto bisogna pensare che quei rifiuti arrivano da terra, siamo responsabili tutti noi”. Come anche nel progetto Sea Cleaners, di cui Emerim è una sorta di prosecuzione – i pescatori diventano protagonisti della pulizia. “Noi abbiamo sempre trovato rifiuti in mare ma con questo progetto l’attività viene messa a sistema e grazie a un’evoluzione della normativa (cosiddetta SalvaMare) ora possiamo portarli a terra dove possono essere poi smaltiti correttamente”.

 

Ma le prospettive, per l’implementazione di questo progetto e per il suo utilizzo sistematico in questo e altri contesti, sono enormi. Qualche esempio fornito: si può pensare a un sistema di compostaggio – e dunque riutilizzo in ottica di economia circolare – della enorme mole di cassette di polistirolo; o ancora un sistema satellitare attraverso cui vedere da remoto in presa diretta quel che c’è in quel dato specchio acqueo. Si pensa, inoltre, a una telecamera installata su una rete per la pesca che possa, in live, fornire immagini preziose anche per la sicurezza. Anche perchè, come ha sottolineato l’armatore e imprenditore Guidotti, “in mare si trova di tutto, anche carcasse di animali. Oltre alla questione della tutela ambientale c’è anche quella della sicurezza della navigazione”.

Uno degli effetti che questo sistema può garantire, infatti, è anche – “speriamo non accada mai ma non possiamo saperlo” – intervenire tempestivamente in caso di emergenze. Gli operatori del mare di Termoli si stanno formando – e il progetto Emerim ha dato un enorme contributo in tal senso – anche per questo. 

La video-sintesi dell’innovativo progetto.

https://www.youtube.com/watch?v=GS0zn8mRQAM

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