A 93 anni

Addio a Raffaele Jannucci, fondatore della rivista PlenAir. I funerali nella sua Casacalenda

Si terranno oggi pomeriggio 22 novembre alle 15,30 a Casacalenda i funerali di Raffaele Jannucci, 93 anni, noto per essere stato il fondatore della rivista PlenAir, per anni leader nel settore dei viaggi e delle vacanze all’aria aperta.

“Laureato in giurisprudenza, un particolare legame con il nonno farmacista di cui ha sempre serbato un grande ricordo, un’intraprendenza eccezionale che lo ha portato giovanissimo a Milano” così lo ricorda sul proprio sito Forche Caudine, l’associazione dei molisani fuori regione, che aggiunge: “nel 2000 ideò la foto di tutti gli abitanti del suo paese, Casacalenda, in piazza come testimonianza del secolo entrante”.

Così su Facebook la rivista PlenAir. “È venuto ieri a mancare Raffaele Jannucci, fondatore della rivista PleinAir a cui il mondo del turismo all’aria aperta deve un grande tributo. Dal 1971, anno in cui diede vita a 2C, sino al 2020 ha accompagnato generazioni di viaggiatori che si sono riconosciuti nei valori cui credeva fermamente: l’amore per la cultura, la ricerca del bello, il rispetto della natura, la lotta alla cementificazione, la rivalutazione dei territori minori attraverso il turismo pleinair. PleinAir e Pleinairclub porgono sentite condoglianze alla moglie Luciana e alle figlie Lucia e Gemma”.

La sindaca di Casacalenda Sabrina Lallitto gli ha dedicato un lungo post Facebook. “Questo 2023 mi ha tolto davvero tanto. Troppo. Con te, caro Raffaele, se ne va via un tempo prezioso, quello che custodivo, che attendevo, a cui ripensavo.

Le nostre conversazioni sui progetti, sul futuro di questo Molise, sulle nostre idee, e i confronti e le battute sulla politica… guardare i tuoi sorrisi mentre bevevano caffè al mattino d’estate, mi dava la forza di affrontare le battaglie con determinazione e mi ricordava da dove viene la fiamma di chi ama questa terra.

I tuoi racconti delle esperienze al Corriere dei piccoli, a New York, con PleinAir mi facevano immaginare e mi davano contezza di quanto tu fossi “grande”.

Raffaele… Le nostre lettere. Che patrimonio mi hai lasciato. La tua amicizia e la tua stima sono state per me, inestimabili”.

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