Grido d'allarme

2023 disastroso per il vino molisano: “Non saremo in grado di affrontare il prossimo anno”

Viticoltura molisana in crisi per la peronospora. Il presidente del Distretto del vino Vincenzo Glave chiede un intervento urgente alla politica

L’anno in corso resterà impresso come un periodo nero nella storia della viticoltura molisana, segnato dall’incubo della “peronospora della vite”. Vincenzo Glave, Presidente pro-tempore del comitato promotore del “Distretto Produttivo Agroalimentare del Vino di Qualità Molisano,” esprime la preoccupazione del settore e lancia un appello urgente alle istituzioni.

All’inizio dell’anno, il Distretto venne istituito con l’obiettivo di valorizzare il comparto vitivinicolo molisano, promuovendo una logica di sistema che coordinasse le iniziative sul territorio con le politiche di sviluppo regionale. Tuttavia, nessuno avrebbe potuto prevedere che la sua costituzione coincidesse con una delle annate più disastrose per la viticoltura della regione.

Il principale colpevole di questa catastrofe produttiva è la “peronospora della vite,” una temibile malattia causata dal fungo “plasmopara viticola”. Le piogge abbondanti hanno reso difficile l’accesso ai vigneti per i necessari trattamenti antiperonosporici.

“È chiaro ed evidente che per l’entità dei danni subiti non saremo in grado di affrontare il prossimo anno” dichiara Glave. “Si rischia di compromettere uno dei comparti più produttivi e strategici dell’intero sistema agricolo regionale: saranno tante le aziende non in grado di proseguire la propria attività produttiva e commerciale con conseguente perdita di importanti fette di mercato così faticosamente conquistate nel tempo.”

Il governo italiano ha stanziato fondi attraverso il Decreto Legge Asset, ma l’entità del problema richiede ulteriori investimenti e strategie a lungo termine.

“In Molise già da fine maggio noi viticoltori avevamo posto all’attenzione della Regione la gravità dell’emergenza e la richiesta di predisporre tutte le misure necessarie,” aggiunge Glave. “Oggi, a vendemmia terminata, i numeri sono impietosi: si parte da perdite del 45-55% per le uve con epoca di maturazione precoce per arrivare al 75-85% per uve medio tardive e tardive”.

Il Presidente pro-tempore del Distretto del Vino, insieme ai viticoltori molisani, lancia un grido di aiuto alla politica. Si chiede alle istituzioni di mettere in campo misure concrete per salvaguardare un comparto vitivinicolo fondamentale per l’economia regionale.

In conclusione, il 2023 si configura come un anno nero per la viticoltura molisana, ma la speranza è che la politica risponda prontamente e efficacemente per evitare la perdita irreparabile di un settore cruciale per il tessuto economico della regione.

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