Luci e ombre

“Vessati, sfruttati e a bordo di auto non sicure”: Uilposte denuncia le condizioni di lavoro dei portalettere

Il segretario Pascarelli denuncia le difficili condizioni di lavoro dei portalettere nei centri di recapito del Molise. Proprio in queste settimane si sono svolte le selezioni di diplomati e laureati che possono essere contattati da Poste Italiane per firmare contratti a tempo determinato e sperare nelle proroghe successive e nella futura stabilizzazione.

Si sono concluse da poche settimane le selezioni per i nuovi portalettere di Poste Italiane. Entro il 5 ottobre, infatti, era possibile candidarsi per una lavoro di cui c’è richiesta per l’intero territorio nazionale. Anche in Molise sono diversi i diplomati e laureati che, avendo superato le fasi preselettive, hanno già fatto la prova di idoneità del motomezzo. Una volta promossi si viene inseriti in una graduatoria per la durata di un anno da cui l’azienda ‘pescherà’ i nomi di chi sarà contattato per firmare un primo contratto a tempo determinato. Tre mesi di lavoro e una valutazione generale permettono di ottenere un secondo contratto fino a un massimo di quattro proroghe. Trascorso il primo anno si può cominciare a sperare in una stabilizzazione.

E’ questo ciò che raccontano a chi si è sottoposto alle fasi di selezione. Quello che invece non viene detto è nel comunicato di Aniello Pascarelli, segretario regionale della Uilposte del Molise, che parla di “soprusi e carenza di sicurezza nei Centri di recapito della regione”.

Numerose – questo leggiamo nel suo comunicato stampa – sono le segnalazioni di “metodi illegittimi” posti in essere dall’azienda nei confronti dei lavoratori. Sia di quelli a tempo indeterminato che di quelli a termine. Secondo la ricostruzione del segretario regionale ai portalettere viene chiesto “un impegno ai limiti dello sfruttamento superando anche i margini della sicurezza”.

Carichi eccessivi di pacchi e corrispondenza che dovrebbero essere pesati ‘in uscita’ e che – se non consegnati (magari proprio a causa del fatto che erano troppi), danno il via a una vera e propria vessazione con “l’azienda che, a fine giornata di lavoro, chiede una relazione al lavoratore esausto per spiegare le ragioni del mancato recapito. Tutto questo è impensabile”.

Inoltre, anche il parco auto dei portalettere, non avrebbe le carte in regola per dirsi sicuro: gli pneumatici sono usurati, hanno il battistrada sfaldato e lacerato e ne abbiamo le prove”.

Da qui l’appello all’azienda a prendere impegni immediati e risolutivi anche perché non si tratterebbe di casi isolati ma estesi a buona parte dei vari centri di recapito del Molise. Infine l’invito ai portalettere a non compilare il modulo della mancata consegna “perché – dicono dal sindacato – se non si pesa all’uscita non ha senso pesare al rientro e tutto questo non è previsto da nessuno accordo”.

 

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