L'incidente a termoli

Precipitò dal viadotto della Tangenziale nel cantiere al buio, giudice proroga indagini

Non accolta la richiesta di archiviazione del pm, per il Gip serve approfondire le eventuali responsabilità dei due indagati responsabili del cantiere dove avvenne l'incidente che costò la vita al 70enne Alberto Guglielmi

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino ha disposto un supplemento di indagini per la morte del 70enne di Miranda Alberto Guglielmi, deceduto dopo essere precipitato dal viadotto Petrara sulla Tangenziale di Termoli la sera del 20 settembre 2022. La Procura aveva chiesto l’archiviazione ma l’avvocata che rappresenta la famiglia della vittima ha chiesto e ottenuto ulteriori indagini.

L’uomo, originario di Miranda ma residente a San Salvo, era alla guida della sua Fiat Sedici quando andò a urtare uno dei new jersey di cemento posizionati in mezzo alla carreggiata in quel periodo, quando sul viadotto c’era un cantiere per la messa in sicurezza della strada. Dopo aver urtato quel blocco di cemento l’auto fece un volo di circa 14 metri andando a schiantarsi sui terreni sottostanti. Nulla da fare per il 70enne che morì sul colpo.

Subito finirono sotto accusa la scarsa visibilità e l’assenza di adeguate segnalazioni del cantiere durante la notte, col buio.

La Procura di Larino aprì un’indagine decidendo tuttavia di non eseguire l’autopsia sul corpo del pensionato e iscrivendo sul registro degli indagati il legale rappresentante e il direttore dei lavori della ditta appaltatrice.

Al termine delle indagini il Pubblico Ministero non ha ritenuto ci fossero ipotesi di responsabilità penali a carico dei due indagati chiedendo quindi al Giudice per le indagini preliminari di disporre l’archiviazione del procedimento.

Tuttavia il legale difensore dei familiari della vittima, l’avvocata Carmela Perazzelli del foro di Larino, ha deciso di impugnare la richiesta di archiviazione evidenziando “gravi carenze probatorie nella fase delle indagini preliminari”. Ieri mattina, il Gip, condividendo le tesi difensive, ha disposto ulteriori accertamenti e prorogato le relative indagini per altri 6 mesi.

Grande soddisfazione viene espressa dalla moglie e dai figli del Guglielmi, da sempre convinti che “l’incidente non possa ricondursi ad una distrazione o colpa dell’anziano conducente, ma alla pericolosità del cantiere stesso, e che grazie all’avvocata Perazzelli, sperano che venga finalmente fatta chiarezza sulla vera dinamica del sinistro e che vengano accertate le responsabilità per la morte”.

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