Il Consiglio regionale ha ribadito oggi la propria contrarietà al progetto dell’Enel di realizzazione di una mega centrale idroelettrica nei territori di Castel San Vincenzo e Pizzone.
Si è infatti discussa nella seduta di oggi la mozione dei consiglieri di opposizione Salvatore, Fanelli e Facciolla, che tuttavia è stata emendata e spezzettata dalla discussione in aula. La maggioranza di centrodestra ha infatti respinto gli emendamenti riguardo la possibilità di vincolare l’area e al tempo stesso coinvolgere la Regione Abruzzo.
L’aula ha preso atto della netta posizione, espressa da associazioni, enti e comunità locali, gran parte delle quali riunitesi a Pizzone nell’assemblea pubblica di domenica 17 settembre scorso. Era emersa in maniera chiara la contrarietà alla realizzazione dell’opera in un contesto unico dal punto di vista paesaggistico e naturale, come quello individuato da Enel Produzione S.p.A.
Il progetto riguarda la realizzazione, attraverso il riutilizzo dei due invasi esistenti di Montagna Spaccata (localizzato nel territorio comunale di Alfedena in provincia dell’Aquila) e di Castel San Vincenzo (localizzato nel territorio comunale di Castel San Vincenzo – IS), di una nuova centrale da 300 MW, da installare in galleria, con condotte forzate e l’adozione di turbine reversibili (pompe-turbine) a velocità fissa e variabile installate in caverna.
Il Consiglio regionale ha votato all’unanimità dei presenti per impegnare il Presidente della Regione e l’intera Giunta regionale a ribadire, in modo netto, la contrarietà alla realizzazione del progetto.
Sulla questione ha espresso soddisfazione il coordinamento ‘No Pizzone II’. “Bene il pronunciamento del Consiglio regionale della Regione Molise sul no al progetto Pizzone II. E’ un ulteriore passo per proteggere un’area bellissima tra Molise e Abruzzo, tutelata dal Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. La lotta è ancora lunga perché Enel non ha ancora abbandonato del tutto un progetto di fatto non emendabile e mitigabile. Per questo la lotta del Coordinamento proseguirà con tante altre iniziative già in programma” così il Coordinamento No Pizzone II commenta la mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale”.
Secondo il Coordinamento “sorprende che la società, davanti a tutte queste prese di posizione, addirittura con il sigillo di improcedibilità emesso dall’Ente Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, continui a ritenere realizzabile un intervento nell’area così invasivo e che certo non potrà mai essere modificato nei tratti salienti come lo scavo delle gallerie all’interno del Parco Nazionale.
Ringraziamo tutti i consiglieri che hanno approvato la mozione, in particolare quelli che l’hanno proposta al Consiglio. È un buon risultato, segno che la mobilitazione paga e che sono inequivocabili i gravi danni che questo progetto può arrecare al territorio. Ora ci aspettiamo che tutti gli altri enti a vario titolo interessati deliberino la loro ferma opposizione al progetto, a partire dal comune di Pizzone.
La società farebbe quindi bene ad abbandonare definitivamente questo progetto devastante i cui impatti non possono essere mitigati in alcun modo. Noi proseguiremo la mobilitazione, per l’orso, la bellezza delle montagne del Parco e la tutela della salute ed il futuro della popolazione”.
commenta