Anche san salvo contro arap

La puzza del depuratore fa scappare clienti e turisti. “Causa milionaria contro i gestori”

Il presidente del porto turistico ‘Marina Sveva’ Italo Carfagnini rivela di valutare una “forte azione legale” per la mancata soluzione del problema dei cattivi odori alla Marina di Montenero. Aumentano le proteste, anche dei commercianti

Sto valutando una causa legale da 20 milioni contro i gestori del depuratore di Montenero di Bisaccia”. Lo dice il presidente del porto turistico ‘Marina Sveva’ Italo Carfagnini, 80 anni e una tempra invidiabile. Nella sua carriera ha creato e gestito imprese da centinaia di milioni di fatturato e migliaia di dipendenti. Qualche anno fa si è messo in testa di realizzare un porto turistico al confine fra Molise e Abruzzo e ha messo sulle mappe del turismo nautico Montenero di Bisaccia, arrivando a conquistare prestigiosi riconoscimenti come il Blue Marina Awards.

Ora però è “incavolato nero”. L’imprenditore originario del Molise ma trapiantato in Romagna è solo uno dei tanti ad aver più volte denunciato la puzza insopportabile che soprattutto d’estate rende invivibile la Marina di Montenero, specie di sera. Ma la sua è forse la voce più autorevole.

 

“I diportisti arrivano attirati dalla bellezza del mare e del nostro porto turistico. Poi, dopo la prima notte, scappano dicendo che non torneranno più per colpa della puzza”. Il danno di immagine e di conseguenza economico si può solo ipotizzare.

Porto turistico montenero mare

Le segnalazioni sono state ancora più frequenti l’estate scorsa. Residenti e turisti non sanno più a chi rivolgersi. C’è chi scrive alla Prefettura, chi chiama il Comune, chi addirittura si è rivolto all’Arap Servizi, l’ente che gestisce il depuratore di Contrada Padula. Almeno una o due segnalazioni a settimana, anche da chi ha un’attività ricettiva o commerciale in zona.

Il problema infatti non tocca solo il porto turistico, gli hotel e i ristoranti della Marina, ma anche la zona commerciale della Costa Verde. “Nella giornata di venerdì 7 luglio e domenica 9 luglio presso il centro commerciale Costa Verde si percepivano esalazioni non gradevoli segnalate da clienti e negozianti comportando difficoltà per le attività commerciali” si legge in una mail di contestazione da cui si evince tutta la preoccupazione di chi vede i clienti scappare. “Siamo davanti all’estate che risulta fondamentale per il proseguo, se non per l’esistenza delle attività commerciali”. Tradotto: se continua così ci fate chiudere.

E ancora: “L’ultimo episodio durante la giornata di ieri e in particolare la sera dopo le 20. Questo comporta un grave danno d’immagine per le varie strutture ricettive della zona”.

centro commerciale costa verde montenero

Segnalazioni che si ripetono, come testimonia l’ingegner Francesco Olivieri che gestisce il camping Costa Verde da cui prende il nome l’area. Un camping che esiste dal 1965, ben prima che qualcuno decidesse di realizzare un depuratore a ridosso del mare e della foce del Trigno. “Sono anni che combattiamo questa battaglia. Ho scritto a tutti gli enti, arrivando persino al Ministero dell’Ambiente. Qualcuno non ha nemmeno risposto”.

Questa una delle sue ultime lettere, con tanto di immagini: “Si rilevano emissioni maleodoranti di carattere acido oltre a quello classico della fognatura. Si segnalano inoltre nubi dense in prossimità e proprio sopra il depuratore che si ipotizza sia la causa di queste emissioni maleodoranti”. Secondo Olivieri “la copertura del canale non servirà a risolvere il problema. La causa è lo scarico di percolato o scarti di macellazioni dai camion alle vasche. La puzza arriva da lì e con l’inversione termica al tramonto si forma una sorta di bolla che rimane sulla Marina. Per questo sentiamo quell’odore acre per tutta la notte. Certo, non succede tutti i giorni, ma quando ci sono quegli scarichi”. Le foto che mostrano l’acqua del Trigno diventare nera in corrispondenza dello scarico del depuratore lasciano pensare.

Il Comune le sta provando tutte e la sindaca Simona Contucci non nasconde che la pazienza è ormai al limite. “Siamo stanchi di aspettare che venga risolto il problema. Siamo stufi di avere risposte vaghe o addirittura silenzio dall’Arap. Ho chiesto da mesi di avere la relazione del dottor Scurti ma non me l’hanno mai inviata, sono stata costretta a scrivere alla Procura della Repubblica. Ci sono troppi aspetti controversi”.

Da segnalare come il comportamento di Arap Servizi stia indispettendo anche il Comune di San Salvo che proprio pochi giorni fa e in concomitanza con il primo approfondimento pubblicato da Primonumero, ha pubblicato una durissima presa di posizione da parte dell’assessore Gianmarco Travaglini contro l’ente controllato dalla Regione Abruzzo. “È giunta l’ora di dire basta. Non possiamo sopportare più questo assordante disinteresse. Non abbiamo più alcuna ragione perché San Salvo resti nell’Arap. Nonostante le ripetute sollecitazioni di questi anni, di incontri e di lettere, di promesse e di annunci, i vertici di Arap e l’Arap Servizi sono rimasti sordi alle richieste delle imprese della zona industriale nonostante l’urgenza di alcuni interventi manutentivi essenziali”.

In sostanza Arap servizi promette interventi di manutenzione a Montenero ma disattende quelli voluti da San Salvo. Mentre la questione si fa scottante anche in Abruzzo, c’è da rilevare un rinnovato interesse da parte della Regione Molise. In occasione della visita istituzionale del presidente regionale Francesco Roberti al porto turistico, la sindaca Simona Contucci e l’imprenditore Italo Carfagnini hanno colto l’occasione per portarlo a vedere di persona quel depuratore. Una visita in cui il presidente si è reso conto della necessità di intervenire, a cominciare dai lavori per la copertura del canale esterno, che partiranno proprio in questi giorni. La struttura regionale e l’assessore all’Ambiente Andrea Di Lucente sono stati informati della questione e a loro la sindaca si è appellata per riconvocare quanto prima il tavolo tecnico che metta insieme gli enti interessati per fare il punto della situazione.

Molti ipotizzano che quella puzza sia da collegare agli scarti industriali in arrivo dalle aree più svariate d’Italia, un po’ come se Montenero fosse il punto prescelto per smaltire le lavorazioni di fabbriche o addirittura ettolitri di percolato in arrivo da mezzo Paese.

Il depuratore di Montenero di Bisaccia in contrada Padula

Dopo ripetute richieste del Comune, l’Arap Servizi ha dovuto bloccare i conferimenti di percolato di un’azienda che arrivava addirittura da Lamezia Terme, cioè oltre 500 km di distanza dalla Marina di Montenero. È stata la stessa Arap Servizi ad ammettere che “il conferimento di percolato ha provocato criticità relative alle emissioni odorigene”.

Il problema però non è stato ancora risolto e davanti alla scarsa efficacia dell’azione pubblica, un privato che al territorio ha dato parecchio come Carfagnini è stanco di aspettare. “Ho investito 16 milioni di euro nel porto e per colpa di quattro cialtroni che non vogliono spendere 600mila euro per mettere a posto il depuratore, la gente scappa. Per questo non escludo di intraprendere un’azione legale pesante”.

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